- Clinical Studies On Education
- Summary
Course Syllabus
Titolo
**Il sapere degli affetti tra individuale e sociale:
uno sguardo clinico - pedagogico **
Argomenti e articolazione del corso
Il lavoro educativo e di cura presenta oggi evidenti segnali di crisi. La frammentazione dei legami sociali, le nuove solitudini dei bambini e dei giovani, l’incremento della violenza nelle sue molteplici forme, l’evidente aumento delle fragilità in fasce sempre più ampie della popolazione sono solo alcuni tra i molti “sintomi” di una società in cui le relazioni appaiono sempre più sporadiche e superficiali, oltre che segnate da profondi rimossi affettivi.
Ripensare le radici emotive del legame sociale, in un tempo segnato dalla frammentazione e dalla perdita di orizzonti di senso comuni, consente di intendere l’educazione agli affetti come una responsabilità che pone in essere un processo di continuità tra educazione personale e formazione sociale e politica. A fronte di un orizzonte culturale di marcato individualismo e di una diffusa ideologia della prestazione che investe tutte le agenzie, dalla famiglia, alla scuola, al mondo del lavoro, si assiste a un impoverimento di esperienze ricche di un portato affettivo che permettano ai giovani e ai giovanissimi di esprimere al massimo grado le proprie inedite e originali potenzialità in quanto soggetti.
Quali sono le radici di un lavoro di cura che ricomprenda un saper essere in sinergia con un saper fare professionale? In che modo gli affetti concorrono a rendere l’educazione un processo che impatta sulla vita dei singoli, volto all’autonomia, all’emancipazione, alla scoperta del proprio posto e del proprio desiderio all’interno del collettivo di cui sono parte?
La responsabilità di chi esercita una professione di cura si appoggia su un’educazione emotiva come capacità di supporto ai processi di simbolizzazione; una postura che si esercita offrendo processi relazionali orientati all’oltre-passamento di un analfabetismo emozionale sempre più diffuso tra le nuove generazioni. Un sapere dell’interiorità non riguarda solo gli individui ma il sociale come territorio complesso fatto di storie, di esperienze e incontri che hanno segnato il percorso formativo di ciascun soggetto. In un momento di crisi sociale e culturale in cui soprattutto i giovani sono esposti a plurime manifestazioni di malessere, è allora necessario pensare e costruire un agire educativo inclusivo e capace di restituire dignità e progettualità ad ogni soggettività, “facendo i conti” con la sua storia come individuo e come parte della collettività. Un lavoro di educazione e di cura temperato dagli affetti rivela dunque la sua importanza e cogente attualità a fronte di forme diversificate di sofferenza che riguardano, inoltre, qualsiasi fase della vita e in particolare coloro che vivono una condizione di temporanea o cronica marginalità.
Per esercitare una professione educativa e di cura occorre costruire un’attitudine alla relazione con l’altro che non si fondi su una logica assistenzialistica né tantomeno moralistico-prescrittiva, ma che conduca educatori, insegnanti e professionisti della cura ad adottare uno sguardo clinico capace di risignificare in itinere i processi agiti nel quotidiano e che spesso sfuggono a una pretesa di controllo razionale.
Auto interrogarsi sui propri valori, comportamenti, e sulle esperienze educative vissute nei servizi a contatto con il disagio di soggetti in difficoltà diventano, oggi, competenze imprescindibili per offrire un’educazione che sappia “attraversare” con consapevolezza le trappole dei preconcetti, degli affetti negati e di quanto giace nell’ombra della storia di formazione personale dei professionisti, dei gruppi e dei servizi. Solo la consapevolezza di sé come persona e come professionista consente a un educatore di poter ospitare e accogliere le storie di vita di chi soffre condizioni di marcata privazione a livello familiare e sociale, accompagnando ciascuno a rischiare la ricerca del proprio desiderio.
In questa direzione il tema della salute e del benessere a livello individuale e sociale, come anche dichiarato dagli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) dell’Agenda ONU 2030, si pone come un impegno urgente per i professionisti dell’educazione, chiamati fin dalla formazione iniziale a sviluppare conoscenze e competenze in tale ambito. Insegnanti, educatori e professionisti della cura sono interpellati a pensare l’intreccio inestricabile tra forme di sofferenza individuale e carenze di ordine sociale che toccano il ruolo delle istituzioni e dei servizi educativi e le finalità degli interventi messi in atto al loro interno come singoli professionisti e come gruppi di lavoro. Inoltre oggi le professioni educative sono soggette a una rappresentazione in cui prevalgono dimensioni orientate ad una ratio tecnica e a parametri di oggettività che collocano in secondo piano l’investimento desiderante e la conoscenza sensibile del lavoro dell’educatore; in questa visione gli affetti divengono aspetti residuali e sospetti per il loro portato di soggettivismo. Essi tuttavia muovono nel profondo i progetti, gli interventi, le pratiche, le azioni e i contesti di chi lavora a contatto con soggetti in difficoltà, in ogni ambito del lavoro educativo (dalla scuola ai servizi educativi, alle comunità residenziali, al lavoro domiciliare etc..).
A partire da un dialogo sviluppato in chiave trans-disciplinare tra clinica della formazione, sapere pedagogico e sapere psicoanalitico, il corso rifletterà sul rapporto tra cultura degli affetti ed esperienze educative oltre che sulle condizioni formative che consentono all’educatore di apprendere dalla propria storia. Il corso approfondirà inoltre il contributo che tali paradigmi offrono alla comprensione del ruolo cruciale delle prime relazioni con l’ambiente nello sviluppo del processo di formazione individuale, per dotare l’educatore di chiavi di lettura capaci di dare valore all’educazione come processo di soggettivazione autenticante. I linguaggi estetici costituiranno dei preziosi ancoraggi per sviluppare in modo originale e inedito la costruzione del proprio sé professionale, in stretta risonanza con il proprio mondo creativo e immaginativo, al fine di sviluppare uno sguardo orientato all’incontro con l’alterità.
Oltre alle lezioni frontali, che affronteranno i principali costrutti teorici e i paradigmi delle discipline di riferimento, verranno proposte esercitazioni individuali e di gruppo su articoli scientifici, casi educativi ed esperienze di vita vissuta nei contesti del lavoro educativo anche mediati dalla testimonianza di operatori delle organizzazioni educative. L’analisi di testi di taglio estetico offrirà l’opportunità ai singoli studenti ed al gruppo di mettere in gioco la propria creatività e di meta-riflettere sulle risonanze prodotte nel setting dell’aula.
La finalità è offrire un’esperienza formativa e didattica in cui ogni singolo studente e il gruppo possano usufruire di un sapere articolato che pensi la stretta sinergia tra sviluppo emotivo e costruzione di un pensiero critico e orientato a sviluppare competenze di autoconsapevolezza che pongano i futuri educatori all'altezza della complessità delle sfide poste dal lavoro educativo.
Obiettivi
Con questo insegnamento, si intendono promuovere i seguenti apprendimenti, in termini di:
• Conoscenza degli elementi centrali della teoria clinica della formazione, della relazione tra sapere pedagogico e sapere psicologico con particolare attenzione al contributo del paradigma psicoanalitico;
• Comprensione dello stretto rapporto tra dimensione educativa e sviluppo della personalità nelle storie di formazione;
• Comprensione e auto-consapevolezza dei modelli educativi che si trasferiscono nella propria storia di formazione;
• Comprensione dell'importanza dell'educazione affettiva per la salute individuale e sociale;
• Connessione fra saperi teorici e pratiche di lavoro sul campo;
• Comprensione della centralità di una comunicazione consapevole all’interno delle relazioni educative;
• Comprensione del ruolo degli affetti come snodi centrali per promuovere il benessere dei servizi educativi, dei gruppi di lavoro e dello sviluppo della relazione con gli utenti;
• Capacità di riconoscere il ruolo istituzionale nel pensiero di una pratica pedagogica informata dal sapere degli affetti;
• Presa di consapevolezza dei delicati aspetti etici e deontologici in gioco nei processi educativi.
Metodologie utilizzate
Il corso si svolgerà in presenza secondo le seguenti modalità didattiche:
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32 ore svolte in modalità erogativa (DE) pari al 57% del complessivo monte orario;
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18 ore svolte in modalità interattiva (DI) pari al 32% del complessivo monte orario e orientate al coinvolgimento degli studenti e del gruppo classe mediante le seguenti modalità :
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discussioni in aula;
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lavori in piccolo e grande gruppo;
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svolgimento di esercitazioni (esempi: esercitazioni su articoli scientifici ,casi professionali, materiali-video e esercitazioni a partire da testimonianze dirette di professionisti del settore educativo);
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6 ore svolte in modalità laboratoriale e interattiva (DI) pari al 10,71% del complessivo monte orario.
Materiali didattici (online, offline)
Materiali didattici
I materiali didattici ( selezione di registrazioni di lezioni erogative, tracce di lavoro, articoli scientifici etc..) verranno caricati sulla piattaforma on-line.
Programma e bibliografia
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Ulivieri Stiozzi, S. (2021), La cura dello sguardo. Linguaggio degli affetti e lavoro educativo. Milano: FrancoAngeli;
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Lizzola, I. (2023), Il lavoro nelle comunità. Tra vita quotidiana e profezia. Roma: Castelvecchi;
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Ulivieri Stiozzi, S. (2013), Sandor Ferenczi "educatore”. Eredità pedagogica e sensibilità clinica. Milano: FrancoAngeli.
Modalità d'esame
L’esame consisterà in una prova orale finale. Non sono previste verifiche intermedie.
Il colloquio verterà sugli argomenti svolti a lezione e sulla bibliografia d'esame.
In particolare si verificherà:
- la capacità dello studente di sviluppare opportuni collegamenti e chiavi di lettura trasversali alle tematiche proposte nella bibliografia d’esame;
- la capacità dello studente di sviluppare opportuni collegamenti e chiavi di lettura trasversali degli argomenti affrontati nelle lezioni del corso.
Oltre alle conoscenze saranno valutate le capacità di declinare le teorie, i modelli e i contenuti presenti nei testi e nei lavori proposti in aula nella prefigurazione di interventi educativi nei contesti del lavoro di cura.
A livello specifico (secondo i Descrittori di Dublino, indicati nella SUA-Cds -Scheda Unica Annuale del Corso di Studi – presente sul sito web): verranno verificate:
*in riferimento a:
Conoscenza e comprensione
Verranno accertate tramite la prova orale, strutturata in domande mirate a orientare la riflessione dello studente, la conoscenza delle caratteristiche principali dei fondamenti pedagogici, con particolare riferimento al modello clinico in ambito pedagogico e alla comprensione e collocazione dei riferimenti multidisciplinari - specie per la psicoanalisi - rispetto alle dimensioni educative, implicite nell’approccio clinico in pedagogia.
**Capacità di applicare conoscenza e comprensione **
Verranno accertate le capacità di saper connettere i saperi teorici e pratici, di sapere analizzare e prospettare pedagogicamente le attività educative, di saper operare una lettura delle situazioni professionali, di sapere prefigurare gli esiti, le conseguenze e i risultati degli interventi anche sul piano dell'etica e della deontologia professionale.
Gli studenti/le studentesse Erasmus possono contattare il/la docente per concordare la possibilità di studiare su una bibliografia in lingua inglese e/o la possibilità di sostenere l'esame in inglese
Orario di ricevimento
Il ricevimento si svolgerà, previa prenotazione via mail, il giovedì pomeriggio.
A scelta dello studente si prevede la modalità in presenza o a distanza.
Si invitano gli studenti interessati a inviare una mail a:
stefania.ulivieri@unimib.it.
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Durata dei programmi
I programmi valgono due anni accademici.
Cultori della materia e Tutor
Dott. Pietro Caresana
Dott. Giuseppe Dambrosio
Dott. Andrea Forria
Sustainable Development Goals
Course title
**The knowledge of affects between individual and social:
a clinical-pedagogical perspective **
Topics and course structure
Educational and care work today shows clear symptoms of crisis. The fragmentation of social ties, the new loneliness of children and young people, the increase in violence in its many forms, the evident increase in fragility in ever larger segments of the population are just a few of the many ‘symptoms’ of a society in which relationships appear increasingly sporadic and superficial, as well as marked by deep affective lapses.
Rethinking the emotional roots of the social bond, in a time marked by fragmentation and the loss of common horizons of meaning, makes it possible to understand education to affects as a responsibility that sets up a process of continuity between personal education and social and political formation. Faced with a cultural horizon of marked individualism and a widespread ideology of performance that invests all agencies, from the family to the school and the work environment, we are witnessing an impoverishment of experiences rich in affective content that enable the young and very young to express to the full their unique and original potential as subjects.
What are the roots of a care work that includes a sense of knowing how to be in synergy with professional know-how? How do affects contribute to making education a process that impacts on the life of individuals, aimed at autonomy, emancipation, the discovery of one's place and desire within the collective of which they are part?
The responsibility of those who exercise a caring profession lies in an emotional education as a capacity to support the processes of symbolisation; a posture that is exercised by offering relational processes oriented towards overcoming an emotional illiteracy that is increasingly widespread among the new generations. A knowledge of interiority does not only concern individuals but the social as a complex territory made up of stories, experiences and encounters that have marked the formative path of each subject. At this time of social and cultural crisis in which young people in particular are exposed to multiple manifestations of malaise, it is therefore necessary to think and build an inclusive educational action capable of restoring dignity and planning to every subjectivity, ‘coming to terms’ with its history as an individual and as part of the community. A work of education and care tempered by affection therefore reveals its importance and cogent relevance in the face of diversified forms of suffering that concern, moreover, any phase of life and in particular those living a condition of temporary or chronic marginality. In order to exercise a profession of education and care, it is necessary to build an attitude towards the relationship with the other that is not based on a assistance logic, nor on a moralistic-prescriptive one, but that leads educators, teachers and care professionals to adopt a clinical outlook capable of redefining in itinere the processes acted out in daily life and that often escape a pretence of rational control.
Self-examination of one's own values, behaviour, and the educational experiences lived in the services in contact with the discomfort of subjects in difficulty become, today, essential skills to offer an education that knows how to ‘cross’ with awareness the barriers of preconceptions, denied affections, and what lies in the shadows of the personal training history of professionals, groups and services. Only self-awareness as a person and as a professional allows an educator to be able to host and welcome the life stories of those who suffer conditions of marked deprivation at a family and social level, accompanying each one to risk the search for their own desire.
In this direction, the theme of health and wellbeing at the individual and social level, as also declared by the Sustainable Development Goals (SDGs) of the UN 2030 Agenda, arises as an urgent commitment for educational professionals, who are called upon from initial training to develop knowledge and skills in this area. Teachers, educators and care professionals are challenged to think about the inextricable intertwining of individual forms of suffering and social shortcomings that affect the role of educational institutions and services and the purpose of interventions implemented within them as individual professionals and as work groups.
Moreover, today the educational professions are subject to a representation in which dimensions oriented towards a technical rationale and parameters of objectivity prevail, which place the desiring investment and sensitive knowledge of the educator's work in second place; in this vision, affects become residual and suspect aspects due to their subjectivism. They deeply move, however, the projects, interventions, practices, actions and contexts of those who work in contact with subjects in difficulty, in every field of educational work (from schools to educational services, residential communities, home work, etc.). Starting from a dialogue developed in a trans-disciplinary key between educational clinics, pedagogical knowledge and psychoanalytical theory, the course will reflect on the relationship between the culture of affects and educational experiences as well as on the formative conditions that enable the educator to learn from his or her own history. The course will also explore the contribution that these paradigms offer to the understanding of the crucial role of the first relationships with the environment in the development of the individual formation process, in order to provide the educator with keys to interpreting the value of education as a process of authenticating subjectivation. In addition to the lectures, which will address the main theoretical constructs and paradigms of the disciplines of reference, individual and group exercises will be proposed on scientific articles, educational cases and life experiences in the contexts of educational work, also mediated by the testimony of operators of educational organisations. The analysis of aesthetic texts will provide the opportunity for individual students and the group to bring their creativity into play and to meta-reflect on the resonances produced in the classroom setting. The aim is to offer a formative and didactic experience in which each individual student and the group can benefit from articulated knowledge that considers the close synergy between emotional development and the construction of critical thinking and oriented towards developing self-awareness skills that place future educators up to the complexity of the challenges posed by educational work.
Objectives
With this teaching, the following learning is to be promoted, in terms of:
- Knowledge of the central elements of the clinical theory of education, the relationship between pedagogical knowledge and psychological knowledge with particular attention to the contribution of the psychoanalytic paradigm;
- Understanding of the close relationship between the educational dimension and personality development in training histories;
- Understanding and self-awareness of the educational models that are transferred into one's own educational history;
- Understanding of the importance of affective education for individual and social health;
- Connection between theoretical knowledge and fieldwork practices;
- Understanding of the centrality of conscious communication within educational relationships;
- Understanding of the role of affect as a central junction for promoting the well-being of educational services, work groups and the development of relationships with users;
- Ability to recognise the institutional role in the thinking of a pedagogical practice informed by the knowledge of affects;
- Awareness of the delicate ethical and deontological aspects at stake in educational processes.
Methodologies
The course will be held in presence according to the following teaching methods:
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32 hours carried out in delivery mode (DE) corresponding to 57% of the total number of hours;
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18 hours carried out in interactive mode (DI) corresponding to 32% of the total number of hours and oriented towards the involvement of the students and the class group through the following methods :
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classroom discussions;
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small and large group work;
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performance of exercises (examples: exercises on scientific articles, professional cases, video materials and exercises based on direct testimonies from professionals in the educational sector);
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6 hours carried out in laboratory and interactive (DI) mode, amounting to 10.71% of the total number of hours.
Online and offline teaching materials
Teaching materials
Teaching materials (selection of recordings of delivered lectures, work traces, scientific articles etc.) will be uploaded into the online platform.
Programme and references
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Ulivieri Stiozzi, S. (2021), La cura dello sguardo. Linguaggio degli affetti e lavoro educativo. Milano: FrancoAngeli;
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Lizzola, I. (2023), Il lavoro nelle comunità. Tra vita quotidiana e profezia. Roma: Castelvecchi;
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Ulivieri Stiozzi, S. (2013), Sandor Ferenczi "educatore”. Eredità pedagogica e sensibilità clinica. Milano: FrancoAngeli.
Assessment methods
The examination will consist on a final oral discussion. There are no mid-term assessments.
The discussion will focus on the topics covered in class and the exam bibliography.
In particular, it will test the following points:
- the student's ability to develop appropriate connections and transversal interpretations of the topics proposed in the examination bibliography;
- the student's ability to develop appropriate connections and transversal interpretations of the topics addressed in the course lectures;
In addition to the knowledge, the ability to apply the theories, models and contents of the texts and work proposed in the classroom to interventions in the context of educational work will be evaluated.
At a specific level (according to the Dublin Descriptors, indicated in the SUA-Cds -Single Annual Course of Studies - present on the website):
*with reference to:
Knowledge and understanding
The knowledge of the main characteristics of the pedagogical fundamentals, with particular reference to the clinical model in pedagogy and the understanding and placement of the multidisciplinary references - especially for psychoanalysis - with respect to the educational dimensions, implicit in the clinical approach in pedagogy, will be ascertained through Oral Examination, structured in questions aimed at guiding the student's reflection on these issues.
Ability to apply knowledge and understanding
The ability to connect theoretical and practical knowledge will be ascertained, to know how to analyze and pedagogically plan educational activities, to know how to prefigure the outcomes, consequences and results of interventions also in terms of ethics and professional ethics.
Although this course is held in Italian, for Erasmus students, course material can also be available in English, and students can take the exam in English if they wish to do so. Interested students are invited to contact the professor to arrange the bibliography.
Office hours
Receptions will be held by e-mail on Thursday afternoons.
In-person or distance mode will be provided according to the student's preference.
We invite interested students to send an email to:
stefania.ulivieri@unimib.it
Programme validity
The programs are valid for two academic years.
Course tutors and assistants
Dott. Pietro Caresana
Dott. Giuseppe Dambrosio
Dott. Andrea Forria