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Percorso della pagina
  1. Area di Scienze della Formazione
  2. Corso di Laurea Triennale
  3. Scienze dell'Educazione [E1902R - E1901R]
  4. Insegnamenti
  5. A.A. 2025-2026
  6. 2° anno
  1. Clinica della Formazione
  2. Introduzione
Insegnamento Titolo del corso
Clinica della Formazione
Codice identificativo del corso
2526-2-E1901R109
Descrizione del corso SYLLABUS

Syllabus del corso

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Esporta

Titolo

Formazione agli affetti dei professionisti e processi di cura dei servizi.
Il contributo dello sguardo pedagogico - clinico a un’analisi dei dispositivi educativi

Argomenti e articolazione del corso

A partire da un dialogo sviluppato in chiave trans-disciplinare tra il modello della clinica della formazione, sapere pedagogico e sapere psicoanalitico, il corso rifletterà sul rapporto tra cultura degli affetti e sapere dell' educazione oltre che sulle condizioni formative che consentono all’educatore di apprendere dalla propria storia.
Il corso approfondirà il contributo che tali paradigmi offrono alla costruzione di uno sguardo che sappia coniugare una lettura in profondità dei disagi che affliggono fasce sempre più ampie della popolazione a una lettura a un'analisi dei processi che si svolgono nei servizi, cogliendo le dimensioni latenti e implicite dei dispositivi educativi.
Il corso di taglio teorico - esperienziale, approfondirà i costrutti teorici soparacitati e alcuni rilevanti nodi concettuali attraverso lezioni frontali che verranno poi declinate in esperienze plurime di piccolo e grande gruppo che ne esploreranno alcune tematiche specifiche, coinvolgendo in modo attivo e partecipato gli studenti.

Obiettivi

Con questo insegnamento, si intendono promuovere i seguenti apprendimenti, in termini di:

1.Conoscenze e capacità di comprensione

  • Conoscenza degli elementi centrali della teoria clinica della formazione, della relazione tra sapere pedagogico e sapere psicologico con particolare attenzione al contributo del paradigma psicoanalitico;
  • Comprensione dell'importanza dell'educazione affettiva per la salute individuale e sociale;
  • Comprensione del ruolo degli affetti come snodi centrali per promuovere il benessere dei servizi educativi, dei gruppi di lavoro e dello sviluppo della relazione con gli utenti;
  • Comprensione delle potenzialità formative ed educative dei mediatori estetici;

2.Conoscenze e capacità di comprensione applicate

  • Connessione fra saperi teorici e pratiche di lavoro sul campo;
  • Comprensione dello stretto rapporto tra dimensione educativa e sviluppo della personalità nelle storie di formazione;
  • Comprensione e auto-consapevolezza dei modelli educativi che si trasferiscono nella propria storia di formazione;
  • Capacità di progettare in equipe interventi finalizzati a riconoscere il ruolo delle storie di formazione degli utenti, nei loro aspetti manifesti e latenti.
  1. Autonomia di giudizio
  • Acquisire e consolidare capacità di analisi in profondità delle situazioni educative e di pensiero critico, utili a sviluppare una postura responsabile in situazioni educative, assumendo posizioni epistemologiche riflessive e meta-riflessive che supportino una presa di consapevolezza degli aspetti etici e deontologici in gioco nei processi educativi.
  1. Abilità comunicative
  • Acquisire competenze relazionali e comunicative utili a sviluppare una lettura delle dimensioni implicite in gioco nelle relazioni educative e saperle trasferire nei diversi contesti con un'attenzione alla presenza a sè e al proprio ruolo;
  • Acquisire una comprensione della centralità di una comunicazione consapevole all’interno delle relazioni educative nei servizi e con gli stakeholders del territorio;
  • Capacità di riconoscere il ruolo istituzionale nel pensiero di una pratica pedagogica informata dal sapere degli affetti.
  1. Capacità di apprendimento
  • Capacità di organizzazione, rielaborazione e collegamento delle conoscenze;
  • Capacità di sviluppare uno sguardo originale e creativo tramite il ricorso a mediatori estetici;
  • Capacità di individuare metodi per progettare interventi che tengano conto della centralità degli affetti nei processi di crescita dei professionisti e delle organizzazioni.

Metodologie utilizzate

Il corso verrà erogato in lingua italiana.
Il corso si svolgerà per intero in presenza (56 ore).

Le lezioni prevedono una parte di Didattica Erogativa (spiegazione teorica, approfondimento concettuale) e una parte di Didattica Interattiva svolta secondo le seguenti modalità:

  • discussioni di aula;
  • lavori in piccolo e grande gruppo (esempi: esercitazioni su articoli scientifici, analisi di casi professionali, lavori su produzioni artistiche, esercitazioni a partire da testimonianze di professionisti del settore educativo);

La distribuzione complessiva è quantificabile, approssimativamente, in un 50% di DE e un 50% di DI.

Materiali didattici (online, offline)

Materiali didattici

I materiali didattici ( selezione di registrazioni di lezioni erogative, tracce di lavoro, articoli scientifici etc..) verranno caricati sulla piattaforma on-line.

Programma e bibliografia

PROGRAMMA DEL CORSO

Il lavoro educativo e di cura presenta oggi evidenti segnali di crisi che riflettono, specularmente, alcune dimensioni della societa del "controllo". La frammentazione dei legami sociali, le nuove solitudini dei bambini e dei giovani, l’incremento della violenza nelle sue molteplici forme, l'allontanamento delle istituzioni dai bisogni dei cittadini e l’evidente aumento di forme di disagio e fragilità in fasce sempre più ampie della popolazione, sono solo alcuni tra i molti “sintomi” di una società in cui le relazioni appaiono sempre più effimere e superficiali, oltre che segnate da profondi rimossi affettivi.
A fronte di un orizzonte culturale di marcato individualismo e di una diffusa ideologia della prestazione che investe tutte le agenzie, dalla famiglia, alla scuola, al mondo del lavoro, si assiste a un impoverimento di esperienze ricche di un portato affettivo che permettano ai giovani e ai giovanissimi di vivere esperienze soggettivanti nelle quali rintracciare e coltivare il proprio desiderio. Ripensare le radici emotive del legame sociale, in un tempo segnato dalla perdita di orizzonti di senso comuni, dalla mancanza di processi educativi comunitari, mobilita un bisogno urgente di una formazione agli affetti dei professionisti e una cura dei dispositivi dei servizi a tenere viva questa dimensione tramite opportuni spazi /temi di elaborazione. Insegnanti, educatori e professionisti della cura sono interpellati a pensare l’intreccio inestricabile tra forme di sofferenza individuale e carenze di ordine sociale che toccano il ruolo delle istituzioni e dei servizi educativi e le finalità degli interventi messi in atto al loro interno come singoli professionisti e come gruppi di lavoro.
La formazione agli affetti, oltre a richiamare la centralità della deontologia dei professionisti, sottolinea il portato etico di un lavoro ad alta esposizione, in cui un ruolo determinante è giocato dalla storia di ogni professionista, nell’intreccio con la cultura dei servizi nei quali opera. Ne consegue la necessità di una riflessione sul proprio posizionamento, su una responsabilità interrogante e maturata in contesti protetti, sia nella formazione di base e in quella in servizio. In questa direzione una cultura degli affetti pone in essere un processo di continuità tra formazione personale, organizzativa e politica. Un'educazione affettiva irivela dunque la sua cogente attualità a fronte di forme diversificate di sofferenza che riguardano qualsiasi fase della vita e in particolare coloro che vivono una condizione di temporanea o cronica marginalità.
Con quale attitudine svolgere un lavoro di cura che ricomprenda un saper essere e un saper fare nutriti da un desiderio di educare che resti vivo negli anni?
In che modo gli affetti concorrono a fare dell’l’educazione un processo che costruisce futuro per il singolo e per la collettività di cui è parte?
La responsabilità di chi esercita una professione di cura si appoggia su pratiche educative a supporto ai processi di elaborazione degli affetti; una postura che si esercita offrendo processi relazionali orientati all’oltrepassamento di un analfabetismo emozionale sempre più diffuso tra le nuove generazioni.
Per esercitare una professione educativa e di cura occorre costruire un’attitudine alla relazione con l’altro che non si fondi su una logica assistenzialistica né tantomeno moralistico-prescrittiva, ma che conduca educatori, insegnanti e professionisti della cura ad adottare uno sguardo clinico capace di risignificare in itinere i processi agiti nel quotidiano e che spesso sfuggono a una pretesa di controllo razionale.
Inoltre oggi le professioni educative sono soggette a una rappresentazione in cui prevalgono dimensioni orientate ad una ratio tecnica e a parametri numerici che collocano in secondo piano la qualità del lavoro dell’educatore; in questa visione gli affetti divengono aspetti residuali e sospetti per il loro portato di soggettivismo. Essi tuttavia muovono nel profondo i progetti, gli interventi, le pratiche, le azioni e i contesti di chi lavora a contatto con soggetti in difficoltà, in ogni ambito del lavoro educativo ( dai servizi della prima infanzia alla scuola, ai servizi educativi, alle comunità residenziali, al lavoro domiciliare etc..).
I linguaggi estetici costituiscono dei preziosi mediatori per dare corpo a una formazione agli affetti e per sviluppare in modo originale e inedito la costruzione del proprio sé professionale Guardare altrimenti significa poter sostare in una relazione con un’attitudine a non classificare e prefigurare gli effetti dell’intervento. I linguaggi artistici allenano all’esperienza della sorpresa, mobilitando una qualità della presenza a cui un professionista della cura non può rinunciare. Di fronte ad adolescenti che faticano a mettere in parola la propria storia occorre affinare una sensibilità che si nutra di una presenza incarnata, imparando, nel tempo, ad accogliere le proprie vulnerabilità.
L’arte sospendendo un sapere categoriale intriso di normatività, induce a esperienze educative che attraversino vie inedite di ascolto e di dialogo, in controtendenza con le logiche emergenziali che portano a mettere in atto interventi tempestivi e irriflessi. L’arte invita a fare esperienza di un dispositivo teatrale, al confine tra formazione e vita, immergendosi in opere che hanno una funzione autenticante, e che consentono di trascendere la mera quotidianità cogliendone il valore esperienziale implicito.
La finalità del corso è offrire un’esperienza formativa e didattica in cui ogni singolo studente e il gruppo possano usufruire di un sapere articolato che pensi la stretta sinergia tra sviluppo affettivo e costruzione di un pensiero critico e orientato a sviluppare competenze di autoconsapevolezza che pongano i futuri educatori all'altezza della complessità delle sfide poste dal lavoro educativo.

BIBLIOGRAFIA

Testi obbligatori per tutt:*

  1. Ulivieri Stiozzi, S. (2021), La cura dello sguardo. Linguaggio degli affetti e lavoro educativo. Milano: FrancoAngeli;

  2. Ulivieri Stiozzi, S. (2013), Sandor Ferenczi "educatore”. Eredità pedagogica e sensibilità clinica. Milano: FrancoAngeli.

Il terzo testo può essere scelto tra i seguenti:

• Tibollo, A. (2015), La comunità per minori. Un modello pedagogico. Milano: FrancoAngeli.

o tra uno dei due romanzi di seguito riportati:

• Ardone, V. (2023), Grande meraviglia. Torino: Einaudi.

• Cagnati, I. (2022), Génie la matta. Milano: Adelphi.

Modalità d'esame

**L’esame consisterà in una prova orale finale.

Non sono previste verifiche intermedie.

La scelta del colloquio orale come modalità di esame risulta coerente con gli obiettivi dell'insegnamento e consente, grazie a una situazione comunicativa dialogica, di interagire con lo studente per valutarne le capacità di comprensione critica dei temi del corso, di analisi pedagogica e di connessione tra teorie e pratiche.

In particolare si verificherà:

  • la capacità dello studente di sviluppare opportuni collegamenti e chiavi di lettura trasversali alle tematiche proposte nella bibliografia d’esame;
  • la capacità dello studente di sviluppare opportuni collegamenti e chiavi di lettura trasversali degli argomenti affrontati nelle lezioni del corso.

Oltre alle conoscenze saranno valutate le capacità di declinare le teorie, i modelli e i contenuti presenti nei testi e nei lavori proposti in aula nella prefigurazione di interventi educativi nei contesti del lavoro di cura.
A livello specifico verranno verificate:

Conoscenza e comprensione
Verranno accertate tramite la prova orale, strutturata in domande mirate a orientare la riflessione dello studente, la conoscenza delle caratteristiche principali dei fondamenti pedagogici, con particolare riferimento al modello clinico in ambito pedagogico e alla comprensione e collocazione dei riferimenti multidisciplinari - specie per la psicoanalisi - rispetto alle dimensioni educative, implicite nell’approccio clinico in pedagogia.

**Capacità di applicare conoscenza e comprensione **

Verranno accertate le capacità di saper connettere i saperi teorici e pratici, di sapere leggere, analizzare e prospettare pedagogicamente le attività educative, di saper operare una lettura critica tesa a cogliere gli impliciti delle situazioni professionali, di saperne prefigurare gli esiti e le conseguenze degli interventi anche sul piano dell'etica e della deontologia professionale.

Gli studenti/le studentesse Erasmus possono contattare il/la docente per concordare la possibilità di studiare su una bibliografia in lingua inglese e/o la possibilità di sostenere l'esame in inglese

Orario di ricevimento

Il ricevimento si svolgerà, previa prenotazione via mail, il giovedì pomeriggio.
A scelta dello studente si prevede la modalità in presenza o a distanza.

Si invitano gli studenti interessati a inviare una mail a:
stefania.ulivieri@unimib.it.
.

Durata dei programmi

I programmi valgono due anni accademici.

Cultori della materia e Tutor

Dott. Pietro Caresana
Dott. Giuseppe Dambrosio
Dott. Andrea Forria

Sustainable Development Goals

SALUTE E BENESSERE | ISTRUZIONE DI QUALITÁ | PACE, GIUSTIZIA E ISTITUZIONI SOLIDE
Esporta

Course title

Affect training of professionals and care processes in services.
The contribution of the pedagogical-clinical approach to an analysis of educational devices

Topics and course structure

Starting from a transdisciplinary dialogue between the model of the clinic of education, pedagogical knowledge and psychoanalytical theory, the course will reflect on the relationship between the culture of affects and the science of education, as well as on the formative conditions that enable educators to learn from their own history. The course will explore the contribution that these paradigms offer to the construction of a gaze that knows how to combine an in-depth reading of the discomforts that afflict increasingly large segments of the population with an analysis of the processes that take place in the services, grasping the latent and implicit dimensions of educational devices.
The course, with a theoretical-experiential slant, will delve into the above-mentioned theoretical constructs and some relevant conceptual nodes through frontal lectures that will then be declined into several small and large group experiences that will explore some specific topics, actively involving the students.

Objectives

1.Knowledge and comprehension capabilities

  • Knowledge of the central elements of the clinical theory of education, of the relationship between pedagogical knowledge and psychological theory with particular attention to the contribution of the psychoanalytic paradigm;
  • Understanding of the importance of emotional education for individual and social health;
  • Understanding of the role of affects as central core hubs for promoting the well-being of educational services, work groups and the development of the relationship with users.

2.Applied knowledge and understanding

  • Connection between theoretical knowledge and fieldwork practices;
  • Understanding of the close relationship between the educational dimension and personality development in educational histories;
  • Understanding and self-awareness of the educational models transferred into one's own training history;
  • Ability to design interventions in teams aimed at recognising the role of the users' training histories, in their manifest and latent aspects.
  1. Autonomy of judgement
  • Acquisition and consolidation of skills of in-depth analysis of educational situations and critical thinking, useful for developing a critical posture in educational situations, assuming reflexive and meta-reflexive epistemological positions that support an awareness of the ethical and deontological aspects at stake in educational processes.
  1. Communication skills
  • Develop relational and communication skills useful to develop a reading of the implicit dimensions at play in educational relations and to know how to transfer them to different contexts with a focus on self-presence and one's own role;
  • Acquire an understanding of the centrality of aware communication within the educational relationships in the services and with the stakeholders in the territory;
  • Being able to recognise the institutional role in the thought of a pedagogical practice informed by the knowledge of affects.
  1. Learning skills
  • Ability to organise, rework and link knowledge;
  • Ability to develop an original and creative perspective through the use of aesthetic mediators;
  • Ability to identify methods for designing interventions that take into account the centrality of affect in the growth processes of professionals and organisations.

Methodologies

The course will be delivered in Italian.
The entire course will be delivered in presence (56 hours).

The lessons will consist of a part of didactic delivery (theoretical explanation, in-depth conceptual study) and a part of interactive teaching carried out in the following ways:

  • classroom discussions;
  • small and large group work (examples: exercises on scientific articles, analysis of professional cases, work on artistic productions, exercises based on direct testimonies from professionals in the educational sector);

The overall distribution can be approximately quantified as 50% DE and 50% DI.

Online and offline teaching materials

Teaching materials

Teaching materials (selection of recordings of delivered lectures, work traces, scientific articles etc.) will be uploaded into the online platform.

Programme and references

COURSE PROGRAMME
Educational and care work today shows clear signs of crisis that reflect, mirroring some dimensions of the ‘control’ society. The fragmentation of social ties, the new loneliness of children and young people, the increase in violence in its many forms, the distancing of institutions from the needs of citizens and the evident increase in forms of unease and fragility in ever larger segments of the population, are just some of the many ‘symptoms’ of a society in which relationships appear increasingly ephemeral and superficial, as well as marked by deep emotional repression. Faced with a cultural horizon of strong individualism and a diffuse ideology of performance affecting all agencies, from the family, to school, to the world of work, we are experiencing an impoverishment of emotional experiences that allow the young and very young to live subjective processes in which they can trace and cultivate their own desires.Reconsidering the emotional roots of the social bond, in a time marked by the loss of common sense horizons, by the lack of communitarian educational processes, mobilises an urgent need for training in the affects of professionals and care of service devices to keep this dimension alive through appropriate spaces/themes of elaboration. Teachers, educators and care professionals are challenged to think about the inextricable interweaving between forms of individual suffering and social shortcomings that affect the role of educational institutions and services and the purposes of the interventions implemented within them as professionals and as work groups.Affect training, in addition to recalling the centrality of the deontology of professionals, emphasises the ethical bearing of a highly exposed job, in which a decisive role is played by the history of each professional, in the interweaving with the culture of the services in which they work. Hence the need for reflection on one's own positioning, on a questioning responsibility matured in protected contexts, both in basic training and in-service training. In this direction, a culture of affects sets up a process of continuity between personal, organisational and political training.Affective education therefore reveals its cogent relevance in the face of diversified forms of suffering that affect any phase of life and in particular those living in a condition of temporary or chronic marginality
With what attitude should care work be carried out that includes knowing how to be and knowing how to do, nourished by a desire to educate that remains alive over the years?
How do the emotions contribute to making education a process that builds a future for the individual and for the community of which he/she is a part?
The responsibility of those who exercise a caring profession rests on educational practices that support the processes of elaborating affects; a posture that is exercised by offering relational processes oriented towards overcoming an emotional illiteracy that is increasingly widespread among the new generations.
In order to exercise a profession of education and care, it is necessary to build an attitude towards the relationship with the other that is not based on a assistance logic, nor on a moralistic-prescriptive one, but that leads educators, teachers and care professionals to adopt a clinical perspective, capable of redefining in itinere the processes acted out in daily life and that often escape a claim to rational control.Moreover, today the educational professions are subject to a representation in which dimensions oriented to a technical rationale and numerical parameters prevail, placing the quality of the educator's work in second position; in this vision, affects become residual aspects and suspect due to their subjectivism. However, they move the projects, interventions, practices, actions and contexts of those who work in contact with subjects in difficulty, in every sphere of educational work (from early childhood services to schools, educational services, residential communities, home work, etc...).
Aesthetic languages will constitute precious anchorages for developing the construction of one's professional self in an original and unique way Looking otherwise means being able to pause in a relationship with an attitude of not classifying and prefiguring the effects of intervention. Artistic languages train the experience of surprise, mobilising a quality of presence that a care professional cannot renounce. Faced with adolescents who struggle to put their story into words, it is necessary to hone a sensitivity that is nourished by an embodied presence, learning, over time, to welcome their vulnerabilities.
By suspending categorical knowledge steeped in normativity, art induces educational experiences that traverse unique avenues of listening and dialogue, in countertendency to the emergency logic that leads to timely and unreflective interventions. Art invites one to experience a theatrical device on the borderline between education and life, immersing oneself in works that have an authenticating function, and which allow one to transcend mere everyday life by grasping its implicit experiential value.
The aim of the course is to offer a training and didactic experience in which each individual student and the group can benefit from articulated knowledge that thinks about the close synergy between affective development and the construction of critical thinking and oriented towards developing self-awareness skills that place future educators up to the complexity of the challenges posed by educational work.

BIBLIOGRAPHICAL REFERENCES

Obligatory texts for all students:

Ulivieri Stiozzi, S. (2021), La cura dello sguardo. Linguaggio degli affetti e lavoro educativo. Milano: FrancoAngeli;

Ulivieri Stiozzi, S. (2013), Sandor Ferenczi "educatore”. Eredità pedagogica e sensibilità clinica. Milano: FrancoAngeli.

The third text can be chosen from among the following:

• Tibollo, A. (2015), La comunità per minori. Un modello pedagogico. Milano: FrancoAngeli.

or between one of the two novels below:

• Ardone, V. (2023), Grande meraviglia. Torino: Einaudi.

• Cagnati, I. (2022), Génie la matta. Milano: Adelphi.

Assessment methods

The examination will consist on a final oral discussion.
There are no mid-term assessments.

The choice of the oral exam as the modality of the examination is coherent with the teaching objectives and allows, thanks to a dialogical communicative setting, to interact with the student in order to assess his or her ability to critically understand the course topics, to analyse education experiences and to connect theories and practices.

In particular, it will test the following points:

  • the student's ability to develop appropriate connections and transversal interpretations of the topics proposed in the examination bibliography;
  • the student's ability to develop appropriate connections and transversal interpretations of the topics addressed in the course lectures;
    In addition to the knowledge, the ability to apply the theories, models and contents of the texts and work proposed in the classroom to interventions in the context of educational work will be evaluated.

In particular, it will be verified:

Knowledge and understanding

The knowledge of the main characteristics of the pedagogical fundamentals, with particular reference to the clinical model in pedagogy and the understanding and placement of the multidisciplinary references - especially for psychoanalysis - with respect to the educational dimensions, implicit in the clinical approach in pedagogy, will be ascertained through Oral Examination, structured in questions aimed at guiding the student's reflection on these issues.

Ability to apply knowledge and understanding

The ability to connect theoretical and practical knowledge will be ascertained, to know how to analyze and pedagogically plan educational activities, to know how to prefigure the outcomes, consequences and results of interventions also in terms of ethics and professional ethics.

Although this course is held in Italian, for Erasmus students, course material can also be available in English, and students can take the exam in English if they wish to do so. Interested students are invited to contact the professor to arrange the bibliography.

Office hours

Receptions will be held by e-mail on Thursday afternoons.
In-person or distance mode will be provided according to the student's preference.

We invite interested students to send an email to:
stefania.ulivieri@unimib.it

Programme validity

The programs are valid for two academic years.

Course tutors and assistants

Dott. Pietro Caresana
Dott. Giuseppe Dambrosio
Dott. Andrea Forria

Sustainable Development Goals

GOOD HEALTH AND WELL-BEING | QUALITY EDUCATION | PEACE, JUSTICE AND STRONG INSTITUTIONS
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Scheda del corso

Settore disciplinare
M-PED/01
CFU
8
Periodo
Primo Semestre
Tipo di attività
Obbligatorio a scelta
Ore
56
Tipologia CdS
Laurea Triennale
Lingua
Italiano

Staff

    Docente

  • Stefania Ulivieri Stiozzi Ridolfi
    Stefania Ulivieri Stiozzi Ridolfi

Opinione studenti

Vedi valutazione del precedente anno accademico

Bibliografia

Trova i libri per questo corso nella Biblioteca di Ateneo

Metodi di iscrizione

Iscrizione manuale
Iscrizione spontanea (Studente)

Obiettivi di sviluppo sostenibile

SALUTE E BENESSERE - Assicurare la salute e il benessere per tutti e per tutte le età
SALUTE E BENESSERE
ISTRUZIONE DI QUALITÁ - Assicurare un'istruzione di qualità, equa ed inclusiva, e promuovere opportunità di apprendimento permanente per tutti
ISTRUZIONE DI QUALITÁ
PACE, GIUSTIZIA E ISTITUZIONI SOLIDE - Promuovere società pacifiche e più inclusive per uno sviluppo sostenibile; offrire l'accesso alla giustizia per tutti e creare organismi efficienti, responsabili e inclusivi a tutti i livelli
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