Syllabus del corso
Titolo
Il sapere teorico esperienziale della consulenza pedagogica: uno sguardo clinico e interdisciplinare sui processi d’aiuto ai gruppi di lavoro e alle organizzazioni
Argomenti e articolazione del corso
È opinione diffusa che le necessità di sviluppo delle organizzazioni odierne siano correlate alla sempre maggiore rapidità delle evoluzioni tecnologiche e allo scenario di globalizzazione nelle quali sono inserite.
In periodi di instabilità e turbolenza economica e di fronte a un orizzonte occupazionale in crisi, lo sviluppo delle organizzazioni assume una portata sociale per le sue connessioni con la possibilità di costruire futuro, tramite la costante progettazione di nuovi assetti organizzativi e di nuovi dispositivi in grado di pensare la correlazione tra bisogni e desideri di crescita dei lavoratori che faccia leva su processi di motivazione e di autorealizzazione , oltre che di investimenti funzionali al raggiungimento dei risultati e dei profitti.
Pensare la consulenza con uno sguardo clinico che sappia interpretare le peculiarità e i bisogni di ogni contesto, a partire da una centratura sulla domanda di cui è portatore il sistema cliente, significa restituire a un sistema organizzativo la responsabilità e gli strumenti per crescere ed evolvere in autonomia.
Per produrre una consapevolezza diffusa nel sistema cliente, il presupposto di una consulenza di taglio clinico è che non si possa avere una comprensione del contesto e del sistema umano se non si è provato a trasformarlo.
La dinamica negoziale tra sistema cliente e sistema consulente in ogni fase dell’intervento pone la centratura su processi di ricerca e diagnosi congiunta che contemplano una dimensione interattiva, relazionale dove un ruolo centrale viene assunto dalla postura clinica e dalla deontologia professionale del consulente stesso.
La storia di un’organizzazione è costellata dalla sua propensione a porre in una dialettica costante e dinamica i processi di innovazione e di conservazione, in coerenza con le esigenze di sviluppo nel mercato e con le specificità della sua cultura organizzativa. Ma ogni organizzazione ha anche una storia, intesa come un patrimonio di esperienze, di assunti impliciti, di culture radicatesi nel tempo che retroagisce, non sempre in modo del tutto produttivo con la tendenza all’istantaneità e all’accellerazione dei tempi richiesta dal mercato del lavoro.
La tendenza a richiedere elevate performance ai lavoratori spesso confligge con il tempo dedicato alla formazione che si è notevolmente contratto, assumendo forme sempre più sporadiche e meno orientate a uno sviluppo organizzativo che tenga conto della complessità delle domande che circolano nel campo di un determinato contesto organizzativo.
Anche in campo psico-socio-educativo oltre che in quello aziendale l’esigenza di figure di supporto di secondo livello che sappiano promuovere un lavoro concertato tra obiettivi dell’organizzazione, task dei gruppi di lavoro e lettura dei bisogni dei destinatari degli interventi si è fatta sempre più cogente: a fronte di nuove richieste che riguardano ambiti diversificati che annoverano, tra i molti, la prevenzione del disagio e della devianza giovanile, l’orientamento scolastico e lavorativo etc.. gli operatori esprimono richieste di nuovi modelli culturali e di intervento e di tecniche che li pongano all’altezza delle sfide che riguardano le nuove aree di intervento in ambito educativo.
Si tratta di contesti dove i professionisti sono chiamati a un’esposizione e a una qualità di presenza che non può non contemplare opportuni dispositivi e setting di manutenzione ed elaborazione dell’esperienza agita.
A fronte di questo scenario ad alta complessità gli interventi consulenziali esperti e connotati da approcci asimmetrici e direttivi, se possono costituire delle parziali soluzioni per alcuni ambiti del lavoro, non sono in grado di pensare la complessità che caratterizza la rete dei processi comunicativi, relazionali correlati alle posizioni di ruolo all’interno di un’organizzazione. Gli interventi di ordine tecnico rischiano di produrre divisioni e separazioni piuttosto che agire per la funzionalità dell’intero sistema che vede intrecciati, secondo una logica propria a ogni organizzazione, la sua struttura, le procedure, i processi decisionali e la cultura interna, intesa come sistema di valori, modelli e stili di comportamento condivisi. L’elemento che costruisce un mediatore necessario all’interconnessione tra questi livelli dell’organizzazione è lo sviluppo di una diffusa capacità relazionale, di una competenza a interagire mirando alla costruzione di efficaci reti di comunicazione al suo interno.
Inoltre le organizzazioni sono luoghi in cui, oltre alla condivisione di obiettivi di risultato, le persone mettono in comune rappresentazioni cognitive e affettive del contesto. Il loro intreccio dinamico costituisce la base dei valori e dei significati che vengono attributi a una data realtà. La quota di investimento emotivo che i professionisti mettono in gioco nell’esercizio dei loro ruoli e funzioni è un elemento essenziale per poter leggere una domanda di consulenza posta dal sistema cliente e potervi rispondere.
Infatti il processo di comprensione e di lettura domanda di consulenza si appoggia sul tempo: riflettere sui propri processi interni, attribuendo senso e significato ai bisogni e trasformandoli in domande, in una logica di sense making, consente una partecipazione attiva del sistema cliente nella definizione e nella progettazione di interventi che ne sostengano l’autonomia e la capacità di imparare dall’esperienza. Rilanciare il recupero di un senso per i professionisti è oggi di vitale importanza, così come affiancarli nella ricerca di spazi mirati per rilanciare forme di riflessività e di progettualità, sia nell’ambito delle organizzazioni profit che di quelle del no - profit e del terzo settore.
Il corso affronterà la consulenza pedagogica come un sapere dotato di una epistemologia complessa e come un dispositivo in grado di valorizzare i saperi impliciti del sistema cliente per superare momenti di impasse e di criticità, grazie a uno sguardo clinico, implicato e consapevole del consulente che opera per la ridefinizione del problema e la ricerca di nuove e possibili linee di intervento. La consulenza pedagogica istituisce dei setting di lavoro in cui la riflessività è messa al servizio di un processo di cambiamento che rinforza, nel tempo, la tenuta e la coesione del sistema e la capacità di produrre processi di trasformazione e dii innovazione.
Il corso dedicherà un approfondimento al funzionamento dei gruppi di lavoro come forze propulsive della vita di un’organizzazione. L’efficacia di un team è data dalla convergenza di tutti i membri verso un obiettivo comune. Un gruppo funzionale è un moltiplicatore sia in senso quantitativo che qualitativo dei pensieri e delle dinamiche che si sviluppano al proprio interno ed è un soggetto in grado di elaborare nuove idee e strategie divergenti che nascono attingendo all’area creativa del pensiero del gruppo. Le soluzioni a un problema saranno sicuramente più lungimiranti, ricche di prospettive ed elaborate se sarà un gruppo anziché un individuo da solo a elaborarle.
Un gruppo di lavoro è, inoltre, un’entità pluristratificata che oltre a una regia formale, fatta di ruoli e funzioni, può attraversare fasi in cui le dinamiche di ordine emotivo/affettivo si costituiscono come risorse o ostacoli nel contribuire al cambiamento culturale di un’organizzazione sia in termini di valori condivisi che di modelli di comportamento attuati.
La produttività di un gruppo di lavoro è interconnessa al suo benessere interno e a quello di ciascun attore che lo abita; la consulenza pedagogica lavora nella direzione di sostenere l’engagement del gruppo in rapporto alle azioni della leadership per promuovere processi riflessivi e meta-riflessivi che mantengano il gruppo orientato al compito anche nella fasi critiche che ogni organizzazione può attraversare.
Promuovere nei gruppi una buona armonizzazione tra condivisione degli obiettivi e compartecipazione dei vissuti emotivi, significa sviluppare capacità di riconoscimento consapevole degli aspetti più immateriali che costellano la vita organizzativa e orientarli alla valorizzazione del compito. La sottovalutazione di queste dimensioni e/o la loro estromissione possono generare nel tempo situazioni di stallo, diffusi stati di insoddisfazione che ostacolano il processo produttivo del gruppo e ne favoriscono la burocratizzazione.
Il corso metterà a tema la natura teorica ed esperienziale del costrutto di gruppo. Questo sapere sul gruppo come oggetto trans-disciplinare si accosterà a un dispositivo didattico che fa leva sull’apprendere ad abitare un gruppo, per conoscerne dall’interno le dinamiche. Il corso penserà insieme le teorie di taglio clinico-pedagogico sulla consulenza e i modelli formativi per tradurre tali saperi in competenze.
All’interno di una prospettiva formativa teorico-esperienziale ogni studente e il gruppo nel suo insieme verrà coinvolto nella sperimentazione di una postura consulenziale nel contesto del lavoro vivo e partecipato della classe. La dimensione dialogica, la centratura su specifici momenti di lavoro interativo e laboratoriale in piccolo e grande gruppo, consente di maturare un sapere non solo teoreticamente fondato, ma che convoca ciascuno studente a riesaminare le proprie epistemologie implicite, consentendo l’assunzione di una più chiara consapevolezza degli assunti valoriali che orientano il proprio posizionamento all’interno di un’organizzazione e sviluppando capacità di comunicazione e di relazione che si qualificano come skills traversali di primaria importanza per una produttiva integrazione nel mondo del lavoro.
Un sapere complesso si costruisce attraverso un dispositivo pedagogico in cui il gruppo assume il ruolo di protagonista attivo che, a partire da stimoli specifici e mirati (analisi su casi evinti dalla letteratura scientifica, costruzione compartecipata di casi, etc..) viene stimolato ad allenare, oltre alla propria capacità di elaborazione dei contenuti, anche un’attenzione al processo del gruppo di lavoro, interrogando i posizionamenti di tutti i partecipanti circa la messa in comune dei propri modelli formativi e l’evoluzione dei processi emotivi che consentano al gruppo di portare a termine il compito prefissato.
In particolare le proposte contenutistiche del corso, sviluppate nel corso di lezioni erogative e poi rielaborate dai singoli studenti e dal gruppo con modalità interattive, riguarderanno i seguenti aspetti:
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- Una ricostruzione teorica interdisciplinare dei modelli che orientano la consulenza pedagogica;
- Un approfondimento del paradigma clinico della consulenza;
- Gli scenari e i modelli sottesi alle culture organizzative nel profit e nel no profit;
- La lettura e analisi della domanda nei suoi aspetti manifesti e latenti;
- La centralità del contesto organizzativo nel formare i significati che i professionisti attribuiscono al lavoro;
- I linguaggi e i simboli che circolano in un gruppo di lavoro e in una realtà organizzativa;
- Il rapporto tra gruppo di lavoro e lavoro di gruppo;
- I fenomeni di retroazione all'interno dei gruppi di lavoro;
- Le dinamiche emotive che caratterizzano la vita di un gruppo di lavoro tra costruzione di significati individuali e mentalità collettive;
- I livelli di funzionamento del gruppo tra contenuto e relazione;
- Il lavoro di consulenza come co-costruzione dei processi di cambiamento;
- La fiducia e il movimento empatico nei processi consulenziali;
- L’ascolto attivo come risorsa imprensindibile per una comprensione implicata del contesto;
- l’osservazione e la meta-riflessione nel lavoro di consulenza;
- I processi di feedback nel lavoro di consulenza;
- I fenomeni di resistenza nella domanda della relazione d'aiuto.
Diviene significativo, a livello formativo, lavorare per sviluppare negli studenti conoscenze teorico/esperienziali che consentano nel loro futuro ruolo professionale di coniugare in maniera creativa elementi appartenenti all’area tecnica con le dimensioni soft della vita organizzativa per comprenderne i punti di interconnessione e muoverli in una direzione creativa e generativa per l’organizzazione stessa.
Obiettivi
Obiettivi
Con questo insegnamento si intendono perseguire i seguenti obiettivi:
- Conoscenza e comprensione dei principali modelli di consulenza e dei loro riferimenti epistemologici;
- Conoscenza e comprensione delle teorie e dei modelli proposti come cornici di senso per una lettura delle domande di consulenza nelle organizzazioni;
- Conoscenza e comprensione delle teorie sul funzionamento del gruppo e sulle sue dinamiche;
- Sviluppo di abilità meta-cognitive e di auto-consapevolezza dei propria assunti culturali;
- Definizione e riconoscimento delle competenze consulenziali relative allo sviluppo di individui, gruppi e organizzazioni.
Risultati di apprendimento attesi (disciplinari e trasversali) coerenti con i profili culturali, scientifici e professionali individuati dal CdS”:
Alla fine del corso gli studenti dovranno essere in grado di comprendere le teorie sottese e i modelli di consulenza e di saperli declinare nella pratica tramite l’applicazione di alcune metodologie di consulenza (casi, autocasi,etc..).
Più in generale, dovranno mostrare di saper attivare processi di costruzione di generative relazioni formative e di supporto allo sviluppo del personale nelle organizzazioni come richiesto ai profili professionali in uscita del Corso di Laurea; inoltre dovranno mostrare di avere competenze trasversali di comunicazione, dialogo, relazione, lettura delle domande esplicite e implicite individuali e gruppali indispensabili a chi è chiamato a compiti di gestione e sviluppo delle risorse umane per operare in contesti organizzativi dinamici e inter-funzionali.
Metodologie utilizzate
Il corso si svolgerà in presenza secondo le seguenti modalità didattiche:
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27 ore svolte in modalità erogativa (DE) pari al 48% del monte orario del corso;
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20 ore svolte in modalità interattiva (DI) pari al 35,71% del monte orario e orientate al coinvolgimento degli studenti e del gruppo classe mediante le seguenti modalità :
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discussioni in plenaria;
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lavori di piccolo e grande gruppo;
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svolgimento di esercitazioni (*esempi: esercitazioni su articoli scientifici ,case histories, materiali-video etc..).
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9 ore di laboratorio svolte in modalità interattiva (DI) pari al 16% del monte orario del corso e supervisionate dal docente.
Le lezioni frontali consentono di entrare nel vivo degli approcci teorici e metodologici alla consulenza; le discussioni di grande gruppo sono finalizzate a elaborare i concetti teorici, a sviluppare un rapporto attivo a partecipativo con le conoscenze e a mettersi in gioco per implementare competenze di osservazione, ascolto, auto-ascolto e lettura delle dinamiche di gruppo; l'analisi dei casi professionali concorre allo sviluppo delle abilità metacognitive e di auto-consapevolezza dei propri assunti culturali. Infatti i casi vengono sottoposti , tramite il processo reticolare istituito dal pensiero del gruppo, a un'analisi multi-focale che consente di vederne le differenti implicazioni, le possibili esportazioni in altri contesti ( generalizzazioni) e le retroazioni sul piano della trasformazione dei propri assunti culturali. L'analisi di articoli scientifici consente di confrontare approcci differenti ai temi del corso anche in una prospettiva multiculturale (saranno oggetto di studio anche articoli in lingua inglese).
I case histories sono funzionali a sviluppare un apprendimento che si consolida grazie all’identificazione con situazioni e modelli di intervento messi in atto da chi ha già una consolidata esperienza di lavoro consulenziale nelle organizzazioni
Materiali didattici (online, offline)
I materiali didattici, come slide, articoli e tracce di lavoro, verranno forniti nel corso delle lezioni e caricati sulla piattaforma on-line.
Programma e bibliografia
- E. Schein (2001), La Consulenza di Processo*. Milano: Cortina.
- L. Regogliosi & G.Scaratti (2007), Il consulente del lavoro socioeducativo. Formazione, supervisione, coordinamento*. Roma: Carocci.
- C. Kaneklin (2010), Il gruppo in teoria e in pratica. L’intersoggettività come forza produttiva.* Milano: Cortina.
Modalità d'esame
L'esame che consisterà in un colloquio orale sugli argomenti svolti a lezione e sui testi d'esame.
Non sono previste verifiche intermedie
Nello specifico saranno oggetto di valutazione due dimensioni:
Conoscenza e comprensione
- Si accerterà la conoscenza dei modelli pedagogici di consulenza tramite un colloquio orale mirante a verificare, con opportune domande, il livello e l’estensione della comprensione dei concetti e dei nuclei di senso fondamentali dei testi riportati in bibliografia;
- Si accerterà inoltre la capacità di elaborazione critica dei saperi proposti, sia in relazione al singolo testo che in un’ottica di dialogo e comparazione tra autori e modelli;
- Per gli studenti che partecipano alle lezioni il materiale d’aula costituisce oggetto specifico di discussione e verifica, con particolare riferimento alle dimensioni formative e auto-formative prodotte dall'esperienza d’aula.
Capacità di declinare la conoscenza in competenza
- Si accerterà, in relazione ai modelli di consulenza pedagogica, la capacità di declinare le conoscenze teoriche in competenze di lettura delle domande, sapendole articolare in riferimento a esperienze concrete;
- Saranno oggetto di verifica le capacità di impostare azioni di consulenza e le competenze metodologiche legate al lavoro di gruppo;
- Saranno oggetto di verifica le capacità di gestione di una comunicazione efficace con particolare riferimento ai contesti di gruppo;
- Costituiranno oggetto di valutazione le competenze di auto-riflessione sul proprio posizionamento di ruolo all'interno di un contesto lavorativo e di un gruppo di lavoro;
- La capacità di imparare a imparare sarà valutata con particolare riferimento alle competenze di Problem solving e di connessione critica tra i saperi proposti, oltre che di traduzione dei saperi in contesti professionali plurimi.
Gli studenti/le studentesse Erasmus possono contattare la docente per concordare la possibilità di studiare su una bibliografia in lingua inglese e/o per richiedere la possibilità di sostenere l'esame in inglese.
Orario di ricevimento
Nell'anno accademico 2024/2025 il ricevimento si svolgerà, previo appuntamento, il giovedì pomeriggio.
A scelta dello studente si prevede la modalità in presenza e a distanza.
Per richiedere un colloquio scrivere al seguente indirizzo:
stefania.ulivieri@unimib.it
Durata dei programmi
I programmi valgono due anni accademici.**
Cultori della materia e Tutor
dott.ssa Daniela Del Colle daniela.delcolle@gmail.com
dott. Matteo Fantoni matteomario.fantoni@gmail.com
Sustainable Development Goals
Course title
The theoretical experiential knowledge of pedagogical consultancy: a clinical and interdisciplinary perspective on helping processes in teams and organisations
Topics and course structure
It is widely agreed that the development needs of today's organisations are related to the ever-increasing speed of technological change and the globalisation scenario in which they are set.
In times of economic instability and turbulence and faced with an employment horizon in crisis, the development of organisations takes on a social significance due to its connections with the possibility of building the future, through the constant design of new organisational assets and new devices capable of conceiving the correlation between workers' needs and desires of growth that leverages motivation and self-realisation processes, as well as investments functional to the achievement of results and profits.
Thinking of consultancy with a clinical perspective that knows how to interpret the peculiarities and needs of each context, starting from a focus on the demand of the client system, means giving back to an organisational system the responsibility and tools to grow and evolve autonomously.
In order to produce a widespread awareness in the client system, the assumption of a clinically oriented consultancy is that one cannot have an understanding of the context and the human system if one has not tried to transform it.
The negotiation dynamic between the client and consultant system at every stage of the intervention focuses on joint research and diagnosis processes that involve an interactive, relational dimension where a central role is assumed by the consultant's clinical posture and professional deontology.
The history of an organisation is marked by its tendency to place the processes of innovation and preservation in a constant and dynamic dialectic, consistent with the development needs of the market and the specificities of its organisational culture. But every organisation also has a history, in the sense of a heritage of experiences, implicit assumptions, and cultures rooted in time, which reacts, not always in an entirely productive manner, with the tendency towards instantaneousness and acceleration of times required by the labour market.
The tendency to demand high performance from workers often conflicts with the time devoted to training, which has contracted considerably, taking on increasingly sporadic forms and less oriented towards an organisational development that takes into account the complexity of the demands circulating in a specific organisational context.
Also in the psycho-socio-educational field, as well as in the enterprise field, the need for second-level support figures who are able to promote a concerted work between the organisation's objectives, the task of the work groups and the reading of the needs of the beneficiaries of the interventions has become increasingly cogent. . professionals are expressing demands for new cultural and intervention models and techniques that place them up to the challenges of the new areas of intervention in the educational sector. These are contexts where professionals are called to an exposure and a quality of presence that cannot but consider appropriate devices and settings of maintenance and elaboration of the lived experience.
In the face of this highly complex scenario, expert consultancy interventions characterised by asymmetrical and directive approaches, if they can constitute partial solutions for some work areas, are not able to think about the complexity that characterises the network of communicative, relational processes related to role positions within an organisation. Technical interventions risk to produce divisions and separations rather than acting for the functionality of the whole system that sees intertwined, according to a logic specific to each organisation, its structure, procedures, decision-making processes and internal culture, seen as a system of shared values, models and styles of behaviour.
The element that builds a necessary mediator for the interconnection between these levels of the organisation is the development of a widespread relational capacity, of a competence to interact aiming at the construction of effective communication networks within it.
Furthermore, organisations are places where, in addition to the sharing of result objectives, people share cognitive and affective representations of the context. Their dynamic interweaving forms the basis of the values and meanings attributed to a given reality. The share of emotional investment that professionals bring into the exercise of their roles and functions is an essential factor in being able to read a request for consultancy posed by the client system and being able to respond to it.
In fact, the process of understanding and reading the demand for counselling relies on time: reflecting on one's own internal processes, attributing sense and meaning to needs and transforming them into questions, in a logic of sense making, allows for an active participation of the client system in the definition and design of interventions that support its autonomy and ability to learn from experience. Reviving the recovery of a sense for professionals is of crucial importance today, as well as supporting them in the search for targeted spaces to revive forms of reflexivity and planning, both within profit and non-profit organisations and the third sector.
The course will approach pedagogical consultancy as a knowledge provided with a complex epistemology and as a device capable of valorising the client system's implicit knowledge in order to overcome moments of impasse and critical situations, thanks to the consultant's clinical, implicit and conscious gaze that works towards the redefinition of the problem and the search for new and possible lines of intervention. Educational consultancy sets up work settings in which reflexivity is put at the service of a change process that reinforces, over time, the system's resilience and cohesion and the capacity to produce transformation and innovation processes.
The course will focus on the work of teams as driving forces in the life of an organisation. The efficacy of a team lies in the convergence of all members towards a common goal. A functional group is a multiplier in both a quantitative and qualitative sense of the thoughts and dynamics that develop within it, and is a subject capable of elaborating new ideas and divergent strategies that arise by drawing on the creative area of group thinking. Solutions to a problem will certainly be more forward-looking, perspective-rich and elaborated if it is a group rather than an individual alone that elaborates them.
A work group is, in particular, a multi-layered entity that, in addition to a formal organisation made up of roles and functions, may go through phases in which emotional/affective dynamics constitute resources or obstacles in contributing to the cultural change of an organisation both in terms of shared values and enacted behavioural models.
The productivity of a work group is interconnected to its internal well-being and to the well-being of each actor that inhabits it; pedagogical consultancy works in the direction of supporting the group's engagement in relation to the leadership's actions in order to promote reflective and meta-reflective processes that keep the group task-oriented even in the critical phases that any organisation may go through.
Promoting in groups a good balance between the sharing of objectives and the sharing of emotional experiences means developing the ability to consciously recognise the more intangible aspects that characterise organisational life and orient them towards the valorisation of the task.
The underestimation of these dynamics and/or their exclusion can generate deadlock situations over time, diffuse states of discontent that inhibit the group's productive process and favour its bureaucratisation.
The course will focus on the theoretical and experiential nature of the group construct. This knowledge about the group as a trans-disciplinary object will be approached through a didactic device that relies on learning to inhabit a group, to know its dynamics from the inside. The course will think together clinical-pedagogical theories on consultancy and training models to translate this knowledge into competences.
Within a theoretical-experiential training perspective, each student and the group as a whole will be involved in the experimentation of a consulting posture in the context of the live and participated work of the class. The dialogic dimension, the focus on specific moments of interactive and laboratory work in small and large groups, enables the maturation of a knowledge that is not only theoretically founded, but which invites each student to re-examine his or her own implicit epistemologies, enabling the assumption of a clearer awareness of the value assumptions that guide one's positioning within an organisation and developing communication and relational abilities that qualify as transversal skills of primary importance for a productive integration in the work environment.
Complex knowledge is created by using a pedagogical device in which the group assumes the role of active protagonist who, starting from specific and targeted stimuli (analysis of cases taken from the scientific literature, shared construction of cases, etc.) is encouraged to train not only its own ability to elaborate contents, but also an attention to the work group processes, questioning the positions of all participants regarding the sharing of their training models and the evolution of emotional processes that allow the group to accomplish the set task.
In particular, the course content proposals, developed in the course of lecture delivery and then re-elaborated by individual students and the group in an interactive manner, will concern the following aspects:
- An interdisciplinary theoretical reconstruction of the models guiding educational counselling;
- An in-depth study of the clinical paradigm of counselling;
- The scenarios and models underlying organisational cultures in for-profit and non-profit organisations;
- The reading and analysis of demand in its manifest and latent aspects;
- The centrality of the organisational context in shaping the meanings that professionals attribute to work;
- The languages and symbols that circulate in a work group and in an organisational reality;
- The relationship between work group and group work;
- The feedback phenomena within work groups;
- The emotional dynamics that characterise the life of a work group between the construction of individual meanings and collective mentalities;
- The levels of group functioning between content and relationship;
- Counselling work as co-construction of change processes;
- Trust and empathic behaviour in counselling processes;
- Active listening as an indispensable resource for an implicit understanding of the context;
- Observation and meta-reflection in counselling work;
- The feedback processes in counselling work;
- Resistance phenomena in the demand of the helping relationship.
It becomes relevant, at the training level, to work towards developing in students theoretical/experiential knowledge that will enable them in their future professional role to creatively combine elements belonging to the technical area with the soft dimensions of organisational life in order to understand their interconnection points and move them in a creative and generative direction for the organisation itself.
Objectives
Objectives
The following objectives are to be pursued with this teaching:
- Knowledge and understanding of the main counselling models and their epistemological references;
- Knowledge and understanding of the theories and models proposed as frames of meaning for an interpretation of counselling questions in organisations;
- Knowledge and understanding of theories of group functioning and its dynamics;
- Development of meta-cognitive skills and self-awareness of one's own cultural assumptions;
- Definition and recognition of counselling skills related to the development of individuals, groups and organisations.
Expected learning outcomes (disciplinary and transversal) consistent with the cultural, scientific and professional profiles identified by the CdS':
At the end of the course, students should be able to understand the theories underlying counselling models and be able to translate them into practice through the application of some counselling methodologies (coaching etc..) . More generally, they will have to show that they know how to activate processes for building generative training relationships and for supporting staff development in organisations, as required by the professional profiles at the end of the degree course; they will also have to show that they have transversal skills in communication, dialogue, relations, reading of explicit and implicit individual and group demands, which are indispensable for those who are called upon to manage and develop human resources in order to operate in dynamic and inter-functional organisational contexts.
Methodologies
The course will be conducted in presence according to the following teaching methods:
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27 hours conducted in delivery mode (DE) equal to 48% of the total course time;
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20 hours carried out in interactive mode (DI) equal to 35.71% of the total course time and oriented towards the involvement of the students and the class group by means of the following methods :
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plenary discussions;
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small and large group work;
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performance of exercises (*examples: exercises on scientific articles, case histories, video materials, etc.).
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9 laboratory hours carried out in interactive mode (DI) amounting to 16% of the course timetable and supervised by the professor.
Frontal lectures allow us to get to the heart of theoretical and methodological approaches to counselling; large group discussions are aimed at elaborating theoretical concepts, developing an active and participative relationship with knowledge, and getting involved in order to implement observation, listening, self-listening and reading group dynamics skills; the analysis of professional cases contributes to the development of metacognitive skills and self-awareness of one's own cultural preconceptions. In fact, the cases are, through the reticular process established by the group's thinking, subjected to a multi-focal analysis that allows one to see the different implications, the possible exports in other contexts (generalisations) and the retroactions at the level of the transformation of one's own cultural assumptions. The analysis of scientific articles makes it possible to compare different approaches to the course topics also from a multicultural perspective (articles in English will also be studied).
The case histories a are instrumental in developing learning that is consolidated through identification with situations and intervention models implemented by those who already have consolidated experience of consultancy work in organisations
Online and offline teaching materials
All teaching materials, such as slides, articles and working outlines, will be provided during the lessons and uploaded to the on-line platform.
Programme and references
- E. Schein (1999), Process Consultation: Building the Helping Relationship. Prentice Hall.
- L. Regogliosi & G.Scaratti (2007), Il consulente del lavoro socioeducativo. Formazione, supervisione, coordinamento. Roma: Carocci.
- C. Kaneklin (2010), Il gruppo in teoria e in pratica. L’intersoggettività come forza produttiva. Milano: Cortina.
Assessment methods
The examination will consist of an oral discussion on the topics developed the lessons and the examination texts. There are no planned mid-term assessments.
Specifically, two dimensions will be evaluated:
Knowledge and understanding
The knowledge of the pedagogical models of counselling will be ascertained through an oral interview aimed at verifying, with appropriate questions, the level and extent of understanding of the fundamental concepts and cores of meaning.
The ability to critically elaborate the proposed knowledge, both in relation to the individual text and with a view to dialogue and comparison between authors and models, will also be ascertained.
For the students attending the classroom the material is a specific object of verification, with particular reference to the formative and self-training dimensions produced by the classroom experience.
Ability to decline knowledge into competence
In relation to the models of pedagogical counselling, it will be ascertained the ability to translate theoretical knowledge into reading skills of the counselling questions that are developed within the services and professional groups, knowing how to articulate them with reference to concrete experiences.
The ability to plan consulting actions and the methodological skills related to teamwork will be verified.
The ability to manage effective communication with particular reference to group contexts will be verified.
The skills of self-reflection on one's own role positioning within a work context and a professional group will be evaluated.
The ability to learn to learn will be assessed with particular reference to Problem Soling and critical connection between the proposed knowledge, as well as the translation of knowledge in multiple professional contexts.
Although this course is held in Italian, for Erasmus students, course material can also be available in English, and students can take the exam in English if they wish to do so.Interested students are invited to contact the professor to make arrangements regarding the examination and bibliography..
Office hours
In the 2024/2025 academic year, student reception will take place, by appointment, on Thursday afternoons.
Students may choose between face-to-face and distance modes.
To request an appointment, please write to the following address:
stefania.ulivieri@unimib.it
Programme validity
The programs are valid for two academic years.
Course tutors and assistants
dott.ssa Daniela Del Colle daniela.delcolle@gmail.com
dott. Matteo Fantoni matteomario.fantoni@gmail.com