Syllabus del corso
Obiettivi formativi
Sviluppo e Cooperazione Internazionale
Luciano Carrino, psichiatra, ha lavorato con Franco Basaglia al superamento dei manicomi. Poi ha guidato l’esperienza del Centro di Medicina Sociale di Giugliano. Attualmente è Presidente della KIP International School. E’ stato Vice presidente della Rete per la lotta contro la povertà dell’OCSE DAC nel 2010-11 ed esperto dell’Unità Tecnica Centrale della Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo del Ministero degli Esteri italiano (1985-2011), dove si è occupato dei programmi Italia/Nazioni Unite di sviluppo umano in Africa, Mediterraneo, America Latina ed Europa dell'Est. E’ stato consulente dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, della Commissione Europea, del Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo e del Parlamento Europeo. Insegna in diverse università. E’ autore, tra l’altro, dei libri “Perlas y Piratas” in spagnolo (Edizioni Icaria, Barcelona, 2009), “Perle, pirati e sognatori” (Franco Angeli, Milano, 2016), “Lo sviluppo delle società umane, tra natura, passioni e politica” (Franco Angeli, Milano, 2014) e del Manuale dell’OMS “Le Personnel Local de Santé et la Communauté face aux Catastrophes Naturelles" (1989) originale in francese tradotto in diverse lingue.
Luciano Carrino, psychiatrist, worked with Franco Basaglia to overcome the asylums. Then he led the experience of the Center for Social Medicine of Giugliano. He is currently President of KIP International School. He was Vice President of the OECD DAC Anti Poverty Network in 2010-11 and expert of the Central Technical Unit of the Directorate-General for Development Cooperation of the Italian Ministry of Foreign Affairs (1985-2011), where he dealt with the Italy/United Nations human development programs in Africa, the Mediterranean, Latin America and Eastern Europe. He has been a consultant to the World Health Organization, the European Commission, the United Nations Development Programme and the European Parliament. He teaches at several universities. He is the author, among other things, of the books “Perlas y piratas (Pearls and pirates)” (Published by Icaria, Barcelona, 2009) "Perle, Pirati e Sognatori (Pearls, pirates and dreamers)" (Franco Angeli, Milan, 2016), "The development of human societies, between nature, passions and politics" (Franco Angeli, Milan, 2014) and of the WHO Manual "Le Personnel Local de Santé et la Communauté face aux Catastrophes Naturelles" (1989), original in French translated into several languages.
Aiutare studenti e studentesse a:
• Conoscere e criticare lo sviluppo
• Conoscere i metodi correnti di programmazione dello sviluppo
• Contribuire a realizzare i processi dello sviluppo
• Conoscere e utilizzare il campo della cooperazione internazionale allo sviluppo.
Contribuire a formare dei professionisti capaci di:
• avere una visione integrata dello sviluppo e della cooperazione, coerente con gli obiettivi dell’Agenda 2030, e criticare gli approcci frammentari correnti;
• contribuire a guidare processi complessi di programmazione territoriale, integrata e partecipata dello sviluppo facendo convergere le diverse professioni e i diversi settori verso gli obiettivi dell’Agenda 2030.
• gestire i processi contraddittori dello sviluppo attuale cercando di orientarlo progressivamente e realisticamente verso obiettivi e metodi di sviluppo equo e sostenibile; collegare lo sviluppo territoriale di livello locale con quello nazionale e con le opportunità internazionali.
Contenuti sintetici
• Che cos’è lo sviluppo delle società umane, come si può definire, a cosa dovrebbe servire.
• Come si programma lo sviluppo: dalla programmazione frammentaria attuale (centralista, settorialistica, verticale, paternalista e burocratica) a una programmazione decentrata, partecipata, integrata, che riconosce il ruolo attivo di tutti gli attori sociali e che usa procedure trasparenti ed efficaci.
• Come comprendere e affrontare gli ostacoli che incontrano i processi di sviluppo nella realtà stratificata e frammentaria attuale, caratterizzata dalla prevalenza delle dinamiche di esclusione e di violenza, per andare verso azioni che fanno crescere l’alleanza degli attori sociali nella realizzazione di pratiche sempre più coerenti con gli obiettivi dell’Agenda 2030.
• Adottare un approccio critico degli approcci tradizionali frammentari e di scarso impatto della cooperazione internazionale; promuoverne l’utilizzazione per favorire il co-sviluppo e per farne un laboratorio dell’innovazione e della formazione degli attori sociali.
Programma esteso
Il Programma del Laboratorio si svolge in sei seminari. I temi dei seminari sono i seguenti:
- Crisi e prospettive dello sviluppo e della cooperazione internazionale
Temi: a) L’origine del moderno uso dell’idea di sviluppo delle società umane e della contemporanea nascita dell’idea di aiuto allo sviluppo dei paesi più poveri, dopo la seconda guerra mondiale. b) Le diverse visioni dello sviluppo correnti (crescita, sviluppo sociale, umano, sostenibile). c) Lo sviluppo sostenibile, definito dal Rapporto Bruntland delle Nazioni unite come quello capace di soddisfare i bisogni della generazione presente senza compromettere quelli delle generazioni future, concetto ripreso e integrato nel 1992 in occasione della Conferenza Onu su ambiente e sviluppo di Rio de Janeiro. d) Le ragioni della crisi dello sviluppo e della cooperazione, la Dichiarazione di Parigi del 2005 condivisa da tutti i paesi donatori (critica alla mancanza di appropriazione, di allineamento, di armonizzazione e di attenzione ai risultati). e) Le prospettive dello sviluppo alla luce della rivoluzione politica, culturale e tecnica contenuta nell’Agenda ONU verso il 2030.
2. Lo sviluppo e la mente
Temi: a) Lo sviluppo delle società umane è un prodotto della creatività della mente: si studia la relazione del funzionamento della mente con quello dello sviluppo. b) Cosa sono i bisogni e come la loro analisi sia possibile e possa fondare i processi partecipati di programmazione dello sviluppo? c) i metodi correnti di manipolazione dei bisogni nelle società diseguali. d) La relazione tra gli squilibri dello sviluppo (diseguaglianze, povertà, violenza, degrado ambientale ecc.) e le mentalità che li provocano, caratterizzate dalla prevalenza di autoritarismo, verticismo, visione frammentaria dei ruoli e delle responsabilità, paternalismo, approccio formale e burocratizzante alla soluzione dei problemi. e) L’educazione allo sviluppo come cambio di mentalità.
- Le emergenze come specchio della realtà quotidiana dello sviluppo
Temi: a) Gli aiuti umanitari per le situazioni di emergenza derivanti da catastrofi o guerre rivelano spesso molti limiti nel funzionamento dei processi dello sviluppo e della cooperazione. b) Esame delle metodologie correnti sulla base delle esperienze più note e messa in evidenza delle concezioni che le guidano. c) Le alternative agli interventi umanitari autoritari, paternalisti e basati sui bisogni dei donatori piuttosto che su quelli delle popolazioni colpite.
- I fattori del cattivo sviluppo e la cooperazione come laboratorio del cambiamento
Temi: a) Critica dei principali metodi con cui le società producono lo sviluppo squilibrato e pericoloso attuale: centralismo, verticismo, settorialismo, paternalismo e burocratismo. b) Indicazione delle vie per il cambiamento sulla base delle esperienze degli ultimi venti anni. c) Le metodologie di analisi dei bisogni e di programmazione partecipata dello sviluppo e della cooperazione.
- Buoni e cattivi progetti
Temi: a) Come nascono i progetti della cooperazione? b) Esame critico del ciclo del progetto e del quadro logico per un uso più adeguato di questi strumenti alla realtà che cambia. c) Dalla frammentazione del progettismo attuale ai progetti inquadrati in processi permanenti di sviluppo. d) Dall’approccio settoriale all’approccio territoriale. e) Esame di buoni e cattivi progetti sulla base di criteri coerenti con gli obiettivi e valori dell’Agenda 2030.
- Migrazioni, sviluppo e cooperazione.
Temi: a) Le migrazioni forzate come indicatori del fallimento dello sviluppo e anche della cooperazione. b) E’ possibile utilizzare la cooperazione per razionalizzare e umanizzare i flussi migratori? Le buone esperienze e le ipotesi di lavoro. c) Il ruolo strategico delle collettività locali e della cooperazione decentrata. I partenariati tematici.
Conclusione: per un nuovo tipo di professionista dello sviluppo
Temi: a) Le qualità professionali necessarie per gli operatori dello sviluppo. b) La trans-disciplina dello sviluppo e della cooperazione: come sapere organizzare, orientare e gestire progetti che siano parte di processi (in atto o da stimolare) per rispondere a bisogni complessi come quelli che si manifestano nelle situazioni di povertà, violenza e degrado ambientale? c) Gli strumenti concettuali e operativi necessari. Le reti e i percorsi pratici in atto. d) La dimensione internazionale come strumento del cambiamento locale.
Metodi didattici
La didattica si svolge in modo interattivo. Ogni seminario inizia con una introduzione al tema da parte del docente seguita da lavoro di gruppo e simulazioni.
Modalità di verifica dell'apprendimento
La partecipazione al corso è di fatto obbligatoria in quanto la verifica dell'apprendimento è sul campo e si risolve con APPROVATO/NON APROVATO
Testi di riferimento
Letture e siti web consigliati
• Agenda ONU 2030: si trova su molti siti, per esempio : https://unric.org/it/agenda-2030/
• Lavori di Luciano Carrino
“Lo sviluppo delle società umane, tra natura, passioni e politica” Edizioni Franco Angeli, Milano 2014.
“Perle, pirati e sognatori. Dall’aiuto allo sviluppo alla nuova cooperazione internazionale”. Edizioni Franco Angeli, Milano 2016.
Sviluppo e soggettività, tra autoritarismo e democrazia di Luciano Carrino reperibile gratuitamente sulla Rivista elettronica http://www.universitasforum.org
Développement humain et santé mentale: le grand défi pédagogique” di Luciano Carrino, pubblicato nella Rivista francese Rhizome n. 45, Octobre 2012.
La formazione dei professionisti dello sviluppo in Universitas Forum Vol. 7 n.1 2019 (http://www.universitasforum.org/index.php/ojs/article/view/704)
• Sull’approccio territoriale allo sviluppo vedere il Manifesto per un Sistema Mondiale di Cooperazione per lo Sviluppo dei Territori, reperibile digitando questo titolo su un motore di ricerca.
• Sulla cooperazione, oltre a visitare i siti web delle Agenzie delle Nazioni Unite, dell’OCSE-DAC e delle numerose organizzazioni non governative, da non mancare è "Il sogno dell'abbondanza" di Bruno Catenacci, reperibile gratuitamente sul sito https://www.fraternity.it/sites/default/files/2020-04/ilsognodellabbondanza.pdf
• Sulla cooperazione nelle emergenze da catastrofi naturali si può leggere anche “L’industria della solidarietà” di Linda Polman (Mondadori, Milano, 2009).
• Sulla preparazione alle emergenze vedere “Nosotros la Gente del Volcan”, di Attilio Aleotti, E’ edito dalla Presidenza del Consiglio della Colombia e si può scaricare gratuitamente dal sito http://www.disaster-info.net/infovolcanes/pdf/spa/doc142/doc142.htm.
• Sul Ciclo del progetto e sul quadro logico consultare il Manuale di progettazione europeo reperibile sul sito: http://www.fondazionecariplo.it/static/upload/for/formez_pcm_completo.pdf.
• Sulla cooperazione decentrata si può leggere “La Cooperazione Decentrata” di Nicolò Leotta (Edizioni Franco Angeli, Milano 2008).
• Sui temi dello sviluppo locale è da consultare il sito www.ilsleda.org.
• Sulle innovazioni per lo sviluppo umanizzato si può consultare il sito www.ideassonline.org, molto conosciuto e sempre ricco di novità.
• Sul tema della ricerca e la formazione per lo sviluppo umanizzato lavorano il sito www.kipuniversitas.org e la rivista elettronica Universitas Forum (www.universitasforum.org).
• Sito della KIP International School: www.kipschool.org
• Sulla critica allo sviluppo inteso come crescita economica suggerisco di consultare il Rapporto sullo sviluppo umano 1990 del PNUD, reperibile come tutti gli altri sul suo sito (http://www.UNDP.org)
• Sulla decrescita si può leggere, tra l’altro, di Serge Latouche “Per un’abbondanza frugale. Malintesi e controversie sulla decrescita” (Bollati Boringhieri, Torino,2012)
• Sul Programma Prodere si può digitare su un motore di ricerca “Programma PRODERE”. Recentemente l’UNOPS ha pubblicato: “Prodere : reflexions on a revolutionary approach to development” reperibile sul sito: https://www.unops.org/english/News/UNOPS-in-action/Pages/PRODERE-Reflections-on-a-revolutionary-approach-to-development-.aspx
• Sul PDHL a Cuba, buon esempio di programma-quadro, si può digitare su un motore di ricerca: Programa de Desarrollo Humano Cuba
Sustainable Development Goals
Learning objectives
Development and International Cooperation
Luciano Carrino, psychiatrist, worked with Franco Basaglia to overcome the asylums. Then he led the experience of the Center for Social Medicine of Giugliano. He is currently President of KIP International School. He was Vice President of the OECD DAC Anti Poverty Network in 2010-11 and expert of the Central Technical Unit of the Directorate-General for Development Cooperation of the Italian Ministry of Foreign Affairs (1985-2011), where he dealt with the Italy/United Nations human development programs in Africa, the Mediterranean, Latin America and Eastern Europe. He has been a consultant to the World Health Organization, the European Commission, the United Nations Development Programme and the European Parliament. He teaches at several universities. He is the author, among other things, of the books “Perlas y piratas (Pearls and pirates)” (Published by Icaria, Barcelona, 2009) "Perle, Pirati e Sognatori (Pearls, pirates and dreamers)" (Franco Angeli, Milan, 2016), "The development of human societies, between nature, passions and politics" (Franco Angeli, Milan, 2014) and of the WHO Manual "Le Personnel Local de Santé et la Communauté face aux Catastrophes Naturelles" (1989), original in French translated into several languages.
Help students to:
• Thinking about development: what it is, how can it be defined, what it should be used for.
• Planning development: how can we move from current fragmented programming (centralist, sectoral, vertical, paternalistic and bureaucratic) to decentralized, participatory, integrated programming, which recognizes the active role of all social actors and which uses transparent and effective procedures.
• Realize development: how to understand and face the obstacles that arise in the current stratified and fragmented reality, characterized by the prevalence of the dynamics of exclusion and violence, to move towards actions that make the alliance of social actors grow in the implementation of practices that are always more consistent with the objectives of the 2030 Agenda.
• Know and use the field of international development cooperation; criticize their traditional, fragmented and low-impact approaches; promote its use to encourage co-development and to make it a laboratory of innovation and training for social actors.
• Contribute to train professionals capable of:
have an integrated vision of development and cooperation, consistent with the objectives of the 2030 Agenda, and criticize the current fragmented approaches
help guide complex processes of territorial, integrated and participatory development planning by bringing together the different professions and different sectors towards the objectives of the 2030 Agenda.
manage the contradictory processes of current development trying to progressively and realistically orient it towards objectives and methods of equitable and sustainable development; linking territorial development at the local level with the national one and with international opportunities.
Contents
• What is the development of human societies, how can it be defined, what should it serve.
• How development is planned: from current fragmented programming (centralist, sectoral, vertical, paternalistic and bureaucratic) to decentralized, participatory, integrated programming, which recognizes the active role of all social actors and which uses transparent and effective procedures.
• How to understand and face the obstacles that development processes encounter in the current stratified and fragmented reality, characterized by the prevalence of the dynamics of exclusion and violence, to move towards actions that make the alliance of social actors grow in the implementation of increasingly more practices consistent with the objectives of the 2030 Agenda.
• Take a critical approach to the fragmented and low impact traditional approaches of international cooperation; promote its use to encourage co-development and to make it a laboratory of innovation and training for social actors.
Detailed program
- Crisis and prospects for development and international cooperation
Themes: a) The origin of the modern use of the idea of development of human societies and the contemporary birth of the idea of aid to the development of the poorest countries, after the Second World War. b) The different visions of current development (growth, social, human, sustainable development). c) Sustainable development, defined by the United Nations Bruntland Report as that capable of satisfying the needs of the present generation without compromising those of future generations, a concept taken up and integrated in 1992 at the UN Conference on Environment and Development in Rio de Janeiro. d) The reasons for the development and cooperation crisis, the 2005 Paris Declaration shared by all donor countries (criticism of the lack of appropriation, alignment, harmonization and attention to results). e) The prospects for development in the light of the political, cultural and technical revolution contained in the UN Agenda towards 2030.
- Development and the mind
Themes: a) The development of human societies is a product of the creativity of the mind: the relationship between the functioning of the mind and that of development is studied. b) What are needs and how is their analysis possible and can it be the basis of participatory development planning processes? c) current methods of manipulating needs in unequal societies. d) The relationship between development imbalances (inequalities, poverty, violence, environmental degradation, etc.) and the mentalities that cause them, characterized by the prevalence of authoritarianism, verticalism, fragmented vision of roles and responsibilities, paternalism, formal and bureaucratizing approach to problem solving. e) Development education as a change of mentality.
- Emergencies as a mirror of the daily reality of development
Themes: a) Humanitarian aid for emergency situations resulting from catastrophes or wars often reveals many limitations in the functioning of development and cooperation processes. b) Examination of current methodologies on the basis of the best known experiences and highlighting of the concepts that guide them. c) The alternatives to authoritarian, paternalistic humanitarian interventions based on the needs of donors rather than those of the affected populations.
- Factors of bad development and cooperation as a laboratory for change
Themes: a) Critique of the main methods by which societies produce the current unbalanced and dangerous development: centralism, top-downism, sectoralism, paternalism and bureaucratism. b) Indication of the ways for change based on the experiences of the last twenty years. c) The methodologies of needs analysis and participatory planning of development and cooperation.
- Good and bad projects
Themes: a) How are cooperation projects born? b) Critical examination of the project cycle and of the logical framework for a more adequate use of these tools to the changing reality. c) From the fragmentation of current planning to projects framed in permanent development processes. d) From the sectoral approach to the territorial approach. e) Examination of good and bad projects on the basis of criteria consistent with the objectives and values of the 2030 Agenda.
- Migration, development and cooperation.
Themes: a) Forced migration as indicator of the failure of development and also of cooperation. b) Is it possible to use cooperation to rationalize and humanize migratory flows? Good experiences and working hypotheses. c) The strategic role of local communities and decentralized cooperation. Thematic partnerships.
Conclusion: for a new kind of development professional
Themes: a) The professional qualities necessary for development operators. b) The trans-discipline of development and cooperation: how to know how to organize, direct and manage projects that are part of processes (in progress or to be stimulated) to respond to complex needs such as those that arise in situations of poverty, violence and degradation environmental? c) The necessary conceptual and operational tools. The networks and practical paths in place. d) The international dimension as an instrument of local change.
Teaching methods
Teaching takes place interactively. Each seminar begins with an introduction to the topic by the teacher followed by group work and simulations.
Assessment methods
Participation to the course is de facto mandatory, as the asssessment is based on class participation and it will result in APPROVED/NOT APPROVED
Textbooks and Reading Materials
• UN Agenda 2030: can be found on many sites, for example: https://unric.org/it/agenda-2030/
• Works by Luciano Carrino
- “The development of human societies, between nature, passions and politics” Franco Angeli Editions, Milan 2014.
- “Pearls, pirates and dreamers. From development aid to new international cooperation ". Franco Angeli Editions, Milan 2016.
- Development and subjectivity, between authoritarianism and democracy by Luciano Carrino available for free on the electronic magazine http://www.universitasforum.org
- Développement humain et santé mentale: le grand défi pédagogique ”by Luciano Carrino, published in the French magazine Rhizome n. 45, October 2012.
- The training of development professionals in Universitas Forum Vol. 7 n.1 2019 (http://www.universitasforum.org/index.php/ojs/article/view/704)
• On the territorial approach to development see the Manifesto for a World Cooperation System for the Development of Territories, available by typing this title on a search engine.
• On cooperation, in addition to visiting the websites of the United Nations Agencies, the OECD-DAC and the numerous non-governmental organizations, not to be missed is "The dream of abundance" by Bruno Catenacci, available for free on the website https: / /www.fraternity.it/sites/default/files/2020-04/ilsognodellabbondanza.pdf
• On cooperation in emergencies from natural disasters you can also read "The industry of solidarity" by Linda Polman (Mondadori, Milan, 2009).
• On the preparation for emergencies see "Nosotros the People of the Volcan", by Attilio Aleotti, It is published by the Presidency of the Council of Colombia and can be downloaded for free from the website http://www.disaster-info.net/infovolcanes/pdf/ spa / doc142 / doc142.htm.
• On the project cycle and the logical framework, consult the European planning manual available on the website: http://www.fondazionecariplo.it/static/upload/for/formez_pcm_completo.pdf.
• On decentralized cooperation, you can read "La Cooperation Decentralized" by Nicolò Leotta (Edizioni Franco Angeli, Milan 2008).
• On local development issues, visit the website www.ilsleda.org.
• On the innovations for humanized development, one can consult the site www.ideassonline.org, well known and always full of news.
• The website www.kipuniversitas.org and the electronic magazine Universitas Forum (www.universitasforum.org) work on the theme of research and training for humanized development.
• KIP International School website: www.kipschool.org
• On the criticism of development understood as economic growth I suggest consulting the UNDP 1990 Human Development Report, available like all the others on its website (http://www.UNDP.org)
• On degrowth we can read, among other things, by Serge Latouche "For a frugal abundance. Misunderstandings and disputes on degrowth "(Bollati Boringhieri, Turin, 2012)
• On the Prodere program you can type in a search engine “PRODERE program”. UNOPS recently published: "Prodere: reflexions on a revolutionary approach to development" available on the website: https://www.unops.org/english/News/UNOPS-in-action/Pages/PRODERE-Reflections-on- a-revolutionary-approach-to-development-.aspx
• On the PDHL in Cuba, a good example of a framework program, you can type on a search engine: Programa de Desarrollo Humano Cuba.
Sustainable Development Goals
Scheda del corso
Staff
-
Luciano Carrino