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La mia esperienza Erasmus a Elche è stata un'autentica avventura che ha cambiato radicalmente la mia prospettiva sul mondo e sulle relazioni umane. Partendo inizialmente verso una città sconosciuta, mi sono trovato immerso in una comunità multiculturale e ho avuto l'opportunità di conoscere persone provenienti da ogni angolo del mondo. Ho avuto la possibilità di studiare in una lingua straniera e impararla, ma l'aspetto più significativo di questa esperienza è stato il legame speciale che si è creato con le persone che ho incontrato. Attraverso le nostre differenze linguistiche e culturali, abbiamo trovato un terreno comune fatto di rispetto e amicizia. Questi legami profondi mi hanno lasciato ricordi indelebili e un senso di appartenenza a una comunità europea e globale.
Elche è diventata per me molto più di una semplice città di studio; è diventata una casa lontano da casa, un luogo dove ho imparato tanto non solo dagli insegnamenti accademici, ma soprattutto dalla varietà umana che ho incontrato lungo il cammino.Dario, STAT, outgoing a Elche, 2023/2024
L'esperienza Erasmus a Valencia mi ha portato a crescere moltissimo a livello individuale, disabituandomi a tutti i comfort a cui si è abituati vivendo a casa propria. Cucinare, gestire una casa, pensare a gestire sé stessi in tutto e per tutto. Valencia è una città che ti rapisce fin dal primo istante, ma della quale ti innamorerai poco di più dopo ogni giorno vissuto lì. Nominata come capitale verde europea, Valencia è una città che ti permette di spostarti tra i suoi quartieri in modo ecosistenibile, essendo percorsa da numerosissime piste ciclabili e da un lungo parco che permettono di raggiungere qualsiasi area della città. Un'esperienza stimolante, divertente e gratificante che mi ha permesso di raggiungere un'elevata maturazione personale e di sentirmi più vivo che mai!
Le lezioni in università sono di un’ora per materia e ho preferito fare più lezioni durante la settimana ma che durassero meno durante la giornata poiché si mantiene più alta l’attenzione. Tutti gli insegnamenti che ho svolto avevano laboratori pratici, gite o seminari ai quali si è obbligati a partecipare (75% di presenza) che ho trovato molto utili soprattutto per approfondire meglio le tematiche che risultavano più interessanti per la classe.
Gli esami si possono svolgere in due sessioni, ordinaria e straordinaria, che sono a due settimane di distanza e durano una settimana ciascuna, il voto però è dato solitamente al 70% dall’esame scritto, al 15% dai lavori che sono richiesti durante l’anno (presentazioni, lavori di gruppo o individuali su tematiche affrontate in aula) e al 15% da una valutazione “continua” (presenza e partecipazione in aula).
Granada è una bellissima città, sicura e tutto si trova “a passo d’uomo”, io alloggiavo in centro a 15 minuti dalla facoltà e mi sono trovata benissimo; ci sono molti gruppi di studenti spagnoli che aiutano gli Erasmus in tutto quello di cui hanno bisogno e organizzano uscite e gite nei luoghi più caratteristici dell’Andalusia.Un’esperienza oltre la mascherina.
Ho vissuto la mia mobilità in un momento storico difficile per la socialità e l’Erasmus ha rappresentato l’occasione per tornare a socializzare in modo ancora più consapevole rispetto al passato. Gli spagnoli, con i quali ho cercato di trascorrere il maggior tempo possibile, mi hanno coinvolto con la loro allegria e ospitalità impedendomi di sentirmi solo anche solo per un momento, seppur lontano dai miei affetti. Mi sono reso conto che spesso gli scogli che io vedevo di fronte a me erano solo delle occasioni che mi avrebbero permesso nel futuro di guardarmi alle spalle orgoglioso di averli superati. L'università spagnola, per come è organizzata, propone per la maggior parte dei corsi delle attività di gruppo che permettono di non rimanere mai indietro rispetto agli altri e allo stesso tempo di conoscere i propri compagni di corso che nel tempo si trasformano in compagni di un’esperienza formativa indimenticabile.Matteo, STAT, outgoing a Elche, 2020/2021Sono stato in Erasmus a Valencia nel primo semestre dell'anno accademico passato. È stata una delle migliori esperienze che abbia mai fatto perchè ho avuto la possibilità di conoscere una cultura differente, ma allo stesso tempo molto simile alla nostra. I coordinatori, sia esteri che interni, sono stati sempre disponibili per qualsiasi necessità o problema io avessi e per questo li ringrazio. Questa esperienza mi ha dato modo di vedere il diverso approccio che l'Università Valenciana adotta nello studio delle Scienze Ambientali, con materie interessanti e professori sempre aperti al dialogo. L'Erasmus però non è soltanto studio, ma è anche un'opportunità per conoscere nuove persone e stringere legami speciali e forti, infatti con qualche persona sono rimasto ancora in contatto e a volte ci esco ancora assieme. Prima di partire per Valencia mi ero ripromesso che avrei tratto il più possibile da quello che questa esperienza poteva darmi, cosí ho partecipato agli eventi e ai viaggi che le organizzazioni per studenti Erasmus ivi presenti proponevano, cosí ho avuto la possibilità di viaggiare molto, stringere nuove amicizie e scoprire usanze a me sconosciute. Se dovessi rispondere alla domanda : "Lo faresti di nuovo?" io risponderei "Assolutamente sí". La possibilità che ho avuto di interfacciarmi con me stesso e mettermi alla prova come persona indipendente mi ha lasciato un bellissimo ricordo del mio Erasmus, un'esperienza che sicuramente non dimenticherò mai e che porterò sempre con me.
E' stata un'esperienza molto interessante sia dal punto di vista formativo che come crescita personale. Partire in Erasmus mi ha permesso di imparare ad essere indipendente e più aperta caratterialmente. Credo che agli inizi può sembrare difficile abituarsi a dei nuovi ritmi, ma è questo che spinge a tirare fuori la grinta e alla fine quando si ritorna ci si sente sicuramente più maturi. Nel nord della Francia sono stata fortunata perché il costo della vita rispetto alle altre regioni francesi o province più conosciute è più basso, la borsa di studio è stata quasi sufficiente a permettermi di pagarmi tutto, spese e affitti.Jessica, STAT, outgoing a Dunkerque, 2018/2019
L'Erasmus è sicuramente un'esperienza che consiglio a tutti. Io sono stata Praga e mi sono trovata molto bene. Nonostante i timori iniziali dovuti alla diversa lingua e cultura, ho trovato subito un ambiente accogliente che mi ha permesso di stringere nuove amicizie.
È un percorso che arricchisce in quanto permette di crescere e adattarti e aprirti a nuove realtà.Fabiana, STAT, outgoing a Praga, 2018/2019
Sono stato in Erasmus in Svezia, due mesi nella città di Umea e due mesi presso il Climate Impact Research Center (CIRC) situato nel piccolo paese di Abisko (circa 100 abitanti), duecento chilometri a nord del circolo polare artico. Ho scelto questa meta perché mi affascinavano i paesi scandinavi (sia dal punto di vista ambientale, sia per la cultura e la didattica) e soprattutto poiché mi interessava fare un’esperienza di studio in un centro di ricerca che si occupa degli effetti del cambiamento climatico sugli ecosistemi fragili. Il modello educativo svedese è molto diverso dal nostro: meno teorico ma più applicativo. Le ore di lezione e di studio sono molto meno (a parità di crediti), si fanno molte presentazioni in classe, vi sono momenti di confronto e discussione tra docente e alunni sui temi di studio. L’esame include la realizzazione di un progetto, di una relazione.. Il rapporto docente-alunno è molto informale. Il sistema scolastico è meno competitivo e più inclusivo.
Durante il terzo anno invece ero stato dieci mesi in Spagna nella bellissima città di Còrdoba, è stata un’esperienza molto intensa. Cordobà è stata crocevia di diverse culture (araba in primis, ebrea poi e infine cattolica) ed è per questo ricchissima di storia, arte e musica. La cittadina è molto vivace e vi sono diversi studenti internazionali (anche se non è una città universitaria come può essere Granada o Salamanca). Il sistema didattico è più simile a quello italiano rispetto al modello svedese anche se meno focalizzato sull’apprendimento teorico. Ogni corso ha una parte di laboratorio o di seminari (o entrambe le cose), gli esami sono solo scritti, non vi sono esami orali ma presentazioni in classe. Spesso vi sono progetti o relazioni da consegnare che sono parte della valutazione finale. È stato un anno indimenticabile, ho conosciuto moltissime persone, ho viaggiato molto scoprendo le bellezze dell’Andalusia, mi sono immerso nella cultura locale e ho imparato lo spagnolo.
Non posso fare paragoni tra l’Erasmus spagnolo e quella svedese per il fatto che sono due realtà completamente diverse. Se dovessi riassumere potrei dire che l’esperienza in Spagna è stata molto arricchente soprattutto dal punto di vista umano e di crescita personale mentre in Svezia ho accresciuto prevalentemente le mie conoscenze e competenze professionali. Dal punto di vista del modello educativo, ritengo molto valido quello italiano ma sono contento di aver avuto la possibilità di confrontarmi con altre modalità e di aver fatto anche attività pratiche e in campo in ambienti naturali incredibili. Cosa aspettate a partire?
Luca, STAT, outgoing a Umea, 2017/2018, e Cordoba, 2015/16